AMBIENTE&TERRITORIO. Grande attesa per la nuova legge regionale in materia di contenimento, all’esame della commissione agricoltura

Alto Garda,
giro di vite
sui cinghiali

di Luciano Scarpetta
Cinghiali in alto Garda: numeri in calo ma serve un riordino normativo
Cinghiali in alto Garda: numeri in calo ma serve un riordino normativo
Cinghiali in alto Garda: numeri in calo ma serve un riordino normativo
Cinghiali in alto Garda: numeri in calo ma serve un riordino normativo

Luciano Scarpetta

La commissione agricoltura del Consiglio regionale lombardo ha avviato la discussione sul nuovo progetto di legge per il contenimento del cinghiale. «Una legge necessaria - ha commentato il consigliere bresciano Fabio Rolfi - per avere più strumenti per gestire una specie diventata problematica, valorizzando l’attività venatoria».

ATTESA entro fine mese, la proposta di legge dovrebbe contenere un ulteriore giro di vite nella lotta contro le colonie di cinghiali (anche se non nella direzione dell’eradicazione della specie) che negli ultimi decenni hanno creato non pochi danni a orti, prati, pascoli e coltivazioni della provincia bresciana, alimentando anche preoccupazione dopo qualche incontro ravvicinato con l’uomo.

Se in altre zone come in Franciacorta i timori permangono nonostante l’abbattimento nell’ultimo periodo da parte degli agenti della Polizia Provinciale di ben 42 capi, nel territorio del Parco alto Garda le colonie dei si attestano da un paio d’anni su numeri non allarmanti.

Niente a che vedere con la stagione 2013-2014, quando all’epoca della maggior espansione, la popolazione era stimata nella fascia bassa del Parco a 678 unità. I capi abbattuti furono 293: 198 nella fascia bassa, 95 dal personale provinciale.

«A pochi giorni dal termine della caccia al cinghiale previsto al 31 gennaio - comunicano dalla Comunità montana Parco a Villa di Gargnano - continuano i contenimenti degli agenti della Polizia provinciale, due negli ultimi giorni in collaborazione con i cacciatori abilitati, e il contenimento di selezione nella zona alta del Parco. Stiamo raccogliendo i dati, ma da una prima sommaria analisi sono in diminuzione le segnalazioni di danni alle malghe: i cinghiali in questo periodo sono spinti dal freddo e dalla fame nella fascia più bassa del Parco e a volte giungono segnalazioni di residenti, allarmati dalle tracce o dagli avvistamenti serali in prossimità delle abitazioni. C’è da dire però - continua la disamina – che nell’ultimo periodo non abbiamo notizie di episodi del genere».

IL CENSIMENTO annuale redatto dal Comprensorio alpino C8 ha stimato in 316 capi i cinghiali presenti nel Parco in questa stagione venatoria: 116 nella zona 1, quella della fascia alta del Parco dove in precedenza la caccia era sostanzialmente inibita, e 200 nella zona 2, quella più bassa dell’oasi dove è ammesso la braccata. Il piano stagionale prevede 81 abbattimenti nella fascia alta e 196 nella fascia bassa con la braccata.

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