Da richiedenti
asilo a operai:
integrazione lampo

di Massimiliano Magli
Alcuni richiedenti asilo ospiti a Barbariga con gli operai del Comune
Alcuni richiedenti asilo ospiti a Barbariga con gli operai del Comune
Alcuni richiedenti asilo ospiti a Barbariga con gli operai del Comune
Alcuni richiedenti asilo ospiti a Barbariga con gli operai del Comune

È una storia che può insegnare molto quella di alcuni ormai ex richiedenti asilo arrivati tempo fa a Barbariga. Una vittoria nella quale ha avuto un ruolo fondamentale anche il Comune, perchè qui è successo qualcosa di sostanzialmente unico in provincia. Alcuni mesi fa sono arrivati in paese sette giovani provenienti dall’area subsahariana; Mali, Burkina Faso, Nigeria le nazionalità rappresentate; e tre di loro hanno già ottenuto un lavoro in aziende locali impegnate nella cura del verde. Ovviamente dopo aver visto riconosciuto il loro stato di profughi. Sembra la sceneggiatura di un sogno coronato: un viaggio drammatico verso un mondo più accogliente, la sistemazione momentanea e infine l’obiettivo raggiunto di una permanenza di lungo periodo e di una occupazione. Il sindaco Giacomo Uccelli ne parla quasi commosso: «Devo dire che avevamo tanti timori, come ogni amministratore che deve fare i conti con l’arrivo dei richiedenti asilo. Si trattava di instaurare una collaborazione reciproca».

IL RISULTATO è stato esemplare: «Barbariga - continua il primo cittadino - si è trasformata dal punto di vista del decoro e della manutenzione. I lavori volontari per la comunità eseguiti da questi ragazzi sono impeccabili: le strade sono diventate pulitissime, per le vie difficilmente si incappa in una cartaccia. Hanno apprezzato l’ospitalità riservata loro dalla nostra comunità e hanno ricambiato con una cittadinanza attiva encomiabile». Poi il grande salto: «Sono bastati pochi mesi - continua il sindaco - e le mosse di questi giovani sono state notate da alcune aziende locali impegnate in attività di manutenzione e cura del verde. Dopo una breve prova è arrivata l’assunzione per ben tre di loro, che ora sono dunque perfettamente inseriti nella nostra realtà. Un caso che dà speranza e consente di vedere con un altro occhio il fenomeno di questi arrivi». Con sette richiedenti asilo presenti, tre dei quali collocati, Barbariga può considerarsi ben lontana dalla difficile integrazione che riguarda altri centri del Bresciano. Tanto più che con i suoi 2.400 abitanti circa non dovrebbe assistere ad altri inserimenti.

«PER ARRIVARE a questo risultato - conclude Uccelli - non ci siamo affidati alla sorte. Con la Caritas abbiamo lavorato con i ragazzi; abbiamo fatto capire loro quali erano le possibilità di integrazione e quali i risvolti positivi se si fossero impegnati seriamente. Farli sentire parte di una comunità conviene a tutti, segregarli significa perdere in partenza».

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