Due vite sacrificate al lavoro
«Non è giusto morire così»

di Giancarlo Chiari
Le linee bianche tracciate dalla Polizia stradale danno l’idea della sbandata dopo lo speronamento I Vigili del fuoco impegnati nell’opera di bonifica dell’asfalto Simone  Pagani aveva  41 anni
Le linee bianche tracciate dalla Polizia stradale danno l’idea della sbandata dopo lo speronamento I Vigili del fuoco impegnati nell’opera di bonifica dell’asfalto Simone Pagani aveva 41 anni
Le linee bianche tracciate dalla Polizia stradale danno l’idea della sbandata dopo lo speronamento I Vigili del fuoco impegnati nell’opera di bonifica dell’asfalto Simone  Pagani aveva  41 anni
Le linee bianche tracciate dalla Polizia stradale danno l’idea della sbandata dopo lo speronamento I Vigili del fuoco impegnati nell’opera di bonifica dell’asfalto Simone Pagani aveva 41 anni

È uno choc per Pontoglio la tragedia costata la vita ai due amici Simone Pagani e Roberto Pizzetti, entrambi quarantenni, che avevano scelto la «piazza» di Milano per lavorare e mantenere le proprie famiglie, a costo di dover percorrere quotidianamente tanti chilometri, anche quelli fatali dove li attandeva un tragico, ingiusto destino.

LA NOTIZIA si è diffusa rapidamente perché i due idraulici, Pagani il titolare e Pizzetti il suo fidato dipendente erano molto conosciuti in paese. Simone Pagani con la moglie aveva avviato alcuni anni fa anche una pasticceria, Pizzetti aveva sposato la pontogliese Desirée Ranghetti, docente a Rudiano, i cui genitori avevano gestito una lavanderia a Pontoglio prima di avviare la pizzeria di Cologne. Famiglie radicate, stimate: forte è la vicinanza di tutti in queste ore di dolore.

Nel bar della piazza un conoscente dei due artigiani ricorda le attività delle famiglie, tutti lavoratori, persone serie: «Simone, che si è spostato a Cividate, mi aveva cambiato la caldaia alcuni anni fa. Eravamo entrati in confidenza, mi spiegava che a Milano il lavoro c’è sempre».

Nei ricordi di chi li ha conosciuti c’è la testimonianza di persone attaccate alla famiglia e al lavoro: «Qui lavorano tutti, e a Milano vanno in tanti tutti i giorni: certo che morire così, mentre si va a lavorare, è un’ingiustizia».

A COLOGNE, la pizzeria Fata Morgana, condotta dal genero di Pizzetti, ha chiuso per lutto. Ad esprimere il cordoglio di tutti sono anche diversi Consiglieri comunali: «Siamo prostrati dalla tragedia che ha colpito la nostra comunità - dice Jacopo Marchetti -. Con le nostre condoglianze, vogliamo manifestare affetto, solidarietà, vicinanza ai parenti e agli amici di Pagani e Pizzetti, che hanno perso la vita mentre si recavano al lavoro, vittime innocenti di una fatalità sconvolgente».

Anche Alessandro Pozzi, vicesindaco di Pontoglio, esprime dolore e vicinanza: «L’Amministrazione comunale si stringe attorno al dolore delle famiglie che hanno perso i loro cari. Un tragico incidente ha coinvolto due uomini pontogliesi: perdere la vita andando al lavoro è una tragedia, un lutto che colpisce tutta la comunità».

L’assessore Federica Pagani, che abita vicino alla famiglia Ranghetti, è costernata: «Tutta la comunità è sconvolta per questa tragedia e vuole stringersi attorno alle loro mogli e al piccolo che è rimasto senza papà».

Al momento non sono state ancora prese decisioni per le esequie: le salme, dopo il riconoscimento da parte dei famigliari nel cimitero di Antegnate, dovrebbero essere restituite domani alle famiglie per l’ultimo saluto.

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