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Da Battaglin a Basso. Ora l'Arena aspetta un nuovo trionfo

di Renzo Puliero
La corsa rosa numero 102 si concluderà ancora nel monumento simbolo di Verona. Anche Moser vinse il Giro dentro l'anfiteatro nel 1984 con la grande impresa a cronometro superando Fignon Passerella da brividi per Ivan nell'arrivo di nove anni fa
Francesco Moser entra in Arena a conclusione del Giro d'Italia nel 1984
Francesco Moser entra in Arena a conclusione del Giro d'Italia nel 1984
Francesco Moser entra in Arena a conclusione del Giro d'Italia nel 1984
Francesco Moser entra in Arena a conclusione del Giro d'Italia nel 1984

«Quando il conto alla rovescia gli annuncia che, francese o no, è matematicamente maglia rosa, sente finalmente qualche cosa che si è inceppata nel gargarozzo. Negli occhi cerchiati di polvere si fa strada una lacrima che egli non cerca nemmeno di mascherare». «Me lo posso permettere...», dice Francesco Moser. Scrive così Giacomo Santini in «I giorni in rosa di Moser», del più bel giorno in rosa del trentino, il 10 giugno 1984, a conclusione del Giro d'Italia numero 67.Il francese citato è Laurent Fignon, partito da Soave con 1'21" di vantaggio su Francesco, chiamato ad un'impresa per scavalcare il bravissimo, occhialuto, "professore" francese in quella crono di 42 chilometri. Verona, al riguardo, fa la sua parte. Se il pubblico dell'Arena applaude a giochi fatti, lungo il percorso «per Francesco - scrive Santini - si dischiude un orizzonte affollato di mani disperatamente protese verso di lui, di bocche urlanti, di occhi che piangono, di gente impazzita che gli indica la strada facendo da paracarro con il proprio corpo, concedendogli spesso, pericolosamente, solo una fettuccia di asfalto troppo esigua».Moser è il secondo italiano a vincere il Giro dentro l'Arena. Tre anni prima (7 giugno 1981) era toccato a Giovanni Battaglin. Vincenzo Torriani, gran patron della corsa rosa, aveva inventato la crono finale, da Soave, sulla spinta dell'ora ultracentenario Valentino Perdonà, all'Arena. Fortunato come sempre, Torriani ha la gioia di un finale thrilling con due italiani ed uno svedese racchiusi nello spazio di 49 secondi. In rosa c'è Battaglin con 40 secondi su Tommy Prim e 49 secondi su Beppe Saronni. I due rivali sono ritenuti più forti del vicentino nella lotta contro il tempo, ma Giovanni, che due giorni prima, sulle Tre Cime di Lavaredo, aveva scalzato Contini dalla vetta della classifica, cancella ogni dubbio: concede solo 2 secondi allo svedese e fa meglio di un secondo rispetto a Saronni nella crono vinta dal norvegese Knut Knudsen con 1'22" su Prim e 1'24" sulla maglia rosa. Il pubblico dell'Arena è tutta per Battaglin che non trattiene l'emozione all'arrivo.Piange di gioia, ammette di «aver temuto di non reggere la tensione», ma non è stato così "«perché ho pensato alla mia gente che mi ha fatto venire i brividi, il giorno prima, quando sono passato da Marostica». Anche Prim e Saronni dicono che Battaglin ha meritato la conquista del Giro.Il Trionfo dell'Aida torna a echeggiare nel catino dell'anfiteatro il 30 maggio 2010. Questa volta, non c'è incertezza su chi sarà il vincitore. Solo un grave imprevisto a danno della maglia rosa potrebbe cambiare il leader della corsa. Ivan Basso ha completato due giorni prima, sull'Aprica, il lungo inseguimento allo spagnolo David Arroyo che, sfruttando una "fuga bidone" nella tappa dell'Aquila, era salito alle prime posizioni della classifica, premessa al sorpasso su Richie Porte tre giorni dopo. Basso ha ricucito lo strappo, facendo la differenza sullo Zoncolan, per chiudere la rimonta alla terz'ultima frazione. Il successo di Ivan ha il particolare significato di un ritorno alla luce di un corridore che si era posto l'obiettivo di vincere il suo secondo Giro d'Italia per cancellare due anni di buio, dovuti al coinvolgimento nell'Operacion Puerto che aveva avvilito e avvelenato il mondo del ciclismo alcuni anni prima.La tappa finale è disegnata sul percorso delle Torricelle, nel senso inverso rispetto a quello dei Mondiali 1999 e 2004, lo stesso che sarà affrontato dai corridori il 2 giugno prossimo. La vince lo svedese Gustav Larsson per 2 secondi su Pinotti. La festa è tutta per Ivan che sul palco dell'Arena bacia la moglie, abbraccia i due figli, annuncia anche l'arrivo di un terzo, rende «omaggio al pubblico dell'Arena per le emozioni che trasmette l'entrare in questo anfiteatro». Battaglin, Moser, Basso: tre italiani in rosa all'Arena. Che sia di buon auspicio per il Giro numero 102.

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