I portieri ora sognano
una storica prima volta
«È arrivato il momento»

Il Pallone d’oro
Il Pallone d’oro
Il Pallone d’oro
Il Pallone d’oro

Dodici campioni divisi per ruolo, categoria e squadre, ma con un’aspirazione comune: la vittoria. Il Pallone d’Oro si avvicina sempre più verso l’ora della verità tra grandi favoriti, outsider e possibili sorprese. Tutti protagonisti nei campionati di serie D ed Eccellenza.

I nomi che più di tutti stuzzicano per la successione a Giordan Ligarotti sono senza dubbio quelli di Galuppini, Ferrari e Bertazzoli, seguiti dalle possibili sorprese Mattei e Bonaglia. Tignonsini sarà l’unico difensore, mentre è buona la rappresentanza dei portieri che dalla Valle Camonica scendendo lungo il Sebino incontra i nomi di Serio, Tognazzi e Pelati.

Il sogno proibito dei 12 finalisti è il primo posto finale, a prescindere dalla folta e agguerrita concorrenza e dalle proiezioni che tifosi e appassionati provano a stilare lontano dalla redazione sportiva di Bresciaoggi. «Vincere questo premio sarebbe una grande soddisfazione per me e per la società - confessa Francesco Galuppini, attaccante del Ciliverghe, leader della classifica provvisoria grazie al voto dei lettori e primatista assoluto con 19 gol tra i bomber in serie D -. Bertazzoli e Ferrari sono giocatori che meriterebbero la vittoria, ma spero di trasformare il sogno in realtà». Se dovesse farcela, a 23 anni Galuppini sarebbe il più giovane vincitore del Pallone d’Oro di Bresciaoggi.

ALLE SUE SPALLE c’è Marco Serio, distanziato di soli 8 punti (165 contro 157): «Il Pallone d’Oro è il massimo traguardo per un dilettante - racconta il portiere in forza al Vallecamonica -: spero di poter ottenere tanti voti e riuscire a sfatare il tabù di un ruolo forse penalizzato in questi concorsi». Tra i portieri il piazzamento migliore è di Andrea Frusconi, allora all’Aurora Travagliato, secondo nel 2012 alle spalle del centrocampista Michele Sella (Rigamonti Nuvolera).

«Un premio importante e ambito - commenta Fausto Ferrari, attaccante dell’Orceana -: con Bresciaoggi ho vinto una Scarpa d’Oro nell’anno dello scudetto di serie D col Montichiari. Sarebbe un sogno poter vincere questo pallone».

Fuori dal podio ma con ambizioni dichiarate c’è anche Marco Mattei, professionista mancato ed ex Darfo Boario: «Il Pallone d’Oro è un premio sul quale ho sempre puntato - spiega l’attaccante dello Sporting Club -. Spero di arrivare il più in alto possibile».

Ambizioni non celate anche per Giuseppe Bonaglia, centrocampista tutto qualità e personalità della Calvina: «Abbiamo vinto i play-off di Promozione lo scorso anno e in questa stagione stiamo facendo buone cose - spiega Bonaglia -. Il Pallone d’Oro? Una vetrina importante per ogni giocatore».

Nelle zone centrali della classifica stazionano i veterani: Daniele Fregoni, classe 1982 della Bedizzolese, e Stefano Tignonsini, ’81, colonna della difesa dell’Adrense. «La finale è una soddisfazione per me e per la società, che festeggia i 90 anni di storia - racconta Fregoni -: spero di rappresentarla al meglio».

«Sono felice di aver raggiunto la finale dopo esser rientrato nel Bresciano - spiega Tignonsini -. Vincere sarà difficile perché ci sono tanti giocatori importanti».

Edoardo Tognazzi rappresenta una delle sorprese più liete del Darfo Boario. Classe ’97 è il portiere titolare dei neroverdi: «La finale rappresenta una grande occasione e una vetrina di prestigio - assicura il numero uno dei camuni -. Spero di piazzarmi il più in alto possibile».

Un obiettivo sul quale puntano anche gli ultimi nomi della lista dei qualificati. Partendo da Alessandro Bertazzoli, secondo bomber della serie D che partirà quart’ultimo dalla griglia. «È bello aver raggiunto la finale, anche se il distacco dai primi è elevato - ammette l’attaccante del Ciliverghe -. Tiferò per Galuppini».

Seguono Filippo Pelati, portiere dell’Orsa Iseo Intramedia, Gianandrea Masperi del Rezzato e Francesco Pesce del Rigamonti Castegnato: «Ho vinto una Coppa Italia lo scorso anno e mi farebbe piacere chiudere con un buon piazzamento» svela Pelati, mentre il rezzatese Masperi, nato l’11 maggio 1997, punta sul fatto di «essere il più giovane in concorso. Spero in tanti voti». Pesce punterà a «rappresentare al meglio il Rigamonti Castegnato, anche se dispiace non vedere in finale un giocatore come Triglia».

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