Rifugio San Fermo, un dono rilancia il sogno

di Claudia Venturelli
Il cantiere per l’ampliamento del rifugio San Fermo di Borno
Il cantiere per l’ampliamento del rifugio San Fermo di Borno
Il cantiere per l’ampliamento del rifugio San Fermo di Borno
Il cantiere per l’ampliamento del rifugio San Fermo di Borno

La stagione delle escursioni in montagna è decisamente entrata nel vivo e sopra San Fermo il cielo non è mai stato tanto limpido. Merito di una «bellissima notizia», come la definisce il presidente del Cai di Borno Luigi Franzoni.

È rappresentata dal progetto da circa 350 mila euro per il nuovo rifugio nella località montana dell’Altopiano, che ora ha davvero tutte le carte in regola per essere realizzato per intero. Il progetto era ben definito ed erano anche stati avviati i lavori, ma mancavano all’appello 150 mila euro per attuarli. «Ci ha pensato un amico di Borno e del Club alpino italiano (il quale preferisce dare più risalto all’opera che sorgerà accanto allo storico rifugio piuttosto che alla sua identità) a venirci incontro».

Il benefattore ha infatto deciso di donare questa importantissima somma convinto che un luogo come San Fermo meritasse un rifugio degno di tale nome, per i bornesi, per la montagna e per tutti gli escursionisti.

L’avanzamento del cantiere? Gettata la soletta, ora si viaggia dritti verso il cielo che con l’azzurro di questa calda estate sta favorendo i lavori. «Con questo contributo possiamo proseguire e verosimilmente completare le opere», aggiungono al Club. Il rifugio, cuore della montagna di casa, aspetta questo momento da anni. Quello favorevole è arrivato nelle ultime due stagioni, con i soldi del Cai centrale, del Comune, del gestore, della Comunità montana e appunto del privato: «È una grande soddisfazione, un obiettivo che a fatica abbiamo raggiunto - commenta il sindaco Vera Magnolini -. È necessario ringraziare il Cai che si è accollato questa partita e tutti coloro che si sono presi a cuore la situazione. In ultimo la Comunità montana che ci ha assegnato 30 mila euro che ora, non servendo più per le opere murarie, vorremmo dirottare sugli arredi».

Tutto con un unico obiettivo: ampliare la struttura e soddisfare le richieste di un turismo che anche in montagna si è fatto più attento. I posti letto diventeranno 25, quelli nella zona giorno (oggi angusta) 40, grazie alla nuova ala che sta sorgendo accanto a quella storica; che non verrà toccata perché protetta da un vincolo della Sovrintendenza. Massima attenzione anche all’ambiente con l’impianto fotovoltaico. Il cronoprogramma è «on time», ma sarà il cielo a dettare gli ultimi tempi. «Noi speriamo tanto - chiude Franzoni - di poterlo inaugurare per la stagione escursionistica del 2018».

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