Anziani, una risposta su misura

di M.MON.
Leno, l’esterno di Casa Garda
Leno, l’esterno di Casa Garda
Leno, l’esterno di Casa Garda
Leno, l’esterno di Casa Garda

È una risposta ai bisogni della terza età. Bisogni in espansione: ecco perchè si è deciso di intervenire riducendo la lunga lista d’attesa di chi chiede di entrare stabilmente in una struttura. È successo a Leno, dove la comunità residenziale «Casa Garda», nel cuore del paese in via Ospitale 11, è stata ampliata portando la capienza da 16 a 24 posti letto con l’aggiunta di 3 spazi in appartamento protetto. La parte nuova e la ristrutturazione di quello che un tempo era un centro diurno, trasformato in residenziale nel 2014 con risorse dell’amministrazione comunale, della cooperativa «Il Gabbiano» e della Fondazione Cariplo, saranno inaugurate questa mattina alle 10,30. Dopo i saluti del sindaco Cristina Tedaldi, del presidente di Cassa Padana Vittorio Biemmi e del presidente de «Il Gabbiano», Giacomo Bozzoni, interverranno il responsabile dell’ area Servizi residenziali per anziani della stessa coop, Maurizio Benzoni, e la coordinatrice responsabile di Casa Garda, Annunciata Capuzzi. Nella stessa occasione saranno premiate le associazioni Casa Garda, col presidente Pierluigi Co’, e «Volontari per il servizio sociale lenese», con il presidente Paolo Guerrini. LA STRUTTURA lenese è disposta su due piani ed è il risultato della ristrutturazione parziale di un’antica casa padronale adeguata anche per accogliere altre attività e servizi sociali (all’interno ci sono alloggi sociali, la sede di un’associazione, un campo da bocce coperto e spazi verdi). «Vuole essere un luogo di vita in comunità rassicurante e garante di assistenza, ma anche stimolante verso il mantenimento dell’autonomia e della libertà decisionale, perchè le giornate sono libere da rigidi vincoli di regole e orari - spiegano dai Servizi sociali -. Inoltre, vivere in un ambiente familiare facilita la relazione e migliora la qualità della vita». Dato che è una comunità residenziale è svincolata dai criteri di accreditamento regionali, ma rientra nella sperimentazione della legge 3 del 2008. «La cura degli ambienti e la dimensione familiare - concludono in Comune - facilitano la relazione e migliorano la quotidianità». •

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