L’occhio della passione con i talenti della Laba

di Giampietro Guiotto
Sara Bossini (Fotografia A2) ha realizzato «Empty»Samantha Erbaggi  (Fotografia A2): «Social collection»
Sara Bossini (Fotografia A2) ha realizzato «Empty»Samantha Erbaggi (Fotografia A2): «Social collection»
Sara Bossini (Fotografia A2) ha realizzato «Empty»Samantha Erbaggi  (Fotografia A2): «Social collection»
Sara Bossini (Fotografia A2) ha realizzato «Empty»Samantha Erbaggi (Fotografia A2): «Social collection»

Nell'ambito della seconda edizione di Brescia Photo Festival, dedicata alle grandi collezioni di Ferdinando Scianna e Mario Trevisan al Museo di Santa Giulia e di Paolo Clerici al MaCof, la mostra collettiva «L'occhio della passione - l'attrazione del collezionista», realizzata dagli studenti del Dipartimento di Fotografia della Laba- Libera Accademia di Belle Arti, mette l'accento sul tema della collezione, letta non come un insieme di oggetti congeneri, condotto con criteri prestabiliti, ma come raccolta disordinata di tracce del proprio sentimento, come confusione di dati materiali, corporei e biografici, e come luogo della memoria, dello scarto e della morte. La mostra - inaugurazione domani alle 18 - si configura come una riflessione sull'importanza o inutilità dell'accumulo collezionistico, sulla capacità degli oggetti di agire sul nostro comportamento, sulla necessità di acquisire ricordi, immortalati dal mezzo fotografico. Ognuno degli undici fotografi (Camilla Viadana, Alessia Celato, Samantha Erbaggi, Anna Facchinetti, Anna Franchi, Ilaria Baggio, Silvia Colombo, Elena Campese, Valeria Rossato, Maria Vittoria Desiato, Sara Bossini) imposta, così, con la realtà esterna, un contatto rapido e provvisorio, precario ed effimero, al punto che l'obiettivo fotografico vuole toccarla, piuttosto che vederla. La fotografia diviene adesione visiva totalizzante, occhio che raccoglie frammenti sparsi, per poi ricomporli come tracce, non più destinate all'oblio. Viadana, grazie alla documentazione di vari oggetti come un libro, una ricevuta o un biglietto accartocciato, fotografati e accostati ad alcune frasi tratte da «Frammenti di un discorso amoroso» di Roland Barthes, ci mostra la sua collezione di ciò che è rimasto di un amore perduto, lasciando agli oggetti il compito di rimembrare e narrare una storia sospesa. Erbaggi ironizza sul mondo dei social network, che promuove collezioni digitali fatte di selfie, like e follower, mentre Bossini, collezionista di tazze, fotografa di esse solo alcuni frammenti, per assemblarli infine in un unico collage, metafora visiva della sfrenata necessità di accumulare oggetti inconsistenti. La mostra, curata da Giovanna Magri e Silvia Quadrini, rimarrà aperta giovedi, venerdìe sabato dalle 17 alle 20. Due gli eventi collaterali alle 18.30: l’incontro con Renato Corsini su «Le molteplici facce della fotografia» venerdì 25, l’intervento di Massimo Minini su «L'irresistibile avanzata di fotografia e video» venerdì 1 giugno. Mostra collettiva: «L’occhio della passione - l’attrazione del collezionista»; Brescia, Alba Area Gallery (Corsetto Sant'Agata 22); fino al 16 giugno.

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