Apicoltura, Edolo è un modello da studiare

di Lino Febbrari
La stagista statunitense (a sinistra) al lavoro con Tosana Le arnie sperimentali dell’apiario didattico di Edolo
La stagista statunitense (a sinistra) al lavoro con Tosana Le arnie sperimentali dell’apiario didattico di Edolo
La stagista statunitense (a sinistra) al lavoro con Tosana Le arnie sperimentali dell’apiario didattico di Edolo
La stagista statunitense (a sinistra) al lavoro con Tosana Le arnie sperimentali dell’apiario didattico di Edolo

È un ritorno (parziale) alla natura quello che prevede di costringere le api a costruire da sole il favo, quasi eliminando l’intromissione umana per ottenere un prodotto migliore, anche se meno abbondante. Ovviamente mettendo a loro disposizione il minimo indispensabile: una cassetta per ripararle dalle intemperie e mettere al sicuro il miele. Succede nell’apiario didattico di Edolo, grazie a un esperto allevatore, tra l’altro presidente del Bio distretto di Vallecamonica, che ha deciso di tentare una strada alternativa. L’ESPERIMENTO in atto è definito conduzione naturale dell’apiario. «In pratica - spiega Gianni Tosana - sto provando a simulare un allevamento di tipo razionale. Ho preso una famiglia e l’ho per così dire girata da favo caldo a favo freddo, in modo che le api costruissero la loro casa da sole. In un’altra arnia invece sto portando avanti un’altra sperimentazione, che consiste nel sistemare in una cassetta un piccolo nucleo, sempre a conduzione razionale, ma con un telaino in legno». Lo studio prosegue e i primi risultati ottenuti sono incoraggianti. Un tentativo che però alla fine risulterà dispendioso nella fase della smielatura, quando si dovranno spremere i telai interamente costruiti dagli insetti. «Per ottenere il miele bisognerà schiacciare completamente i favi e torchiarli - continua Tosana -: una procedura che puoi seguire con due o tre famiglie, ma non di certo con un apiario composto da decine di cassette». Il suo lavoro è seguito da vicinissimo da una giovane statunitense laureata in biologia, stagista fino al prossimo dicembre nell’Università della Montagna (sempre a Edolo). Affascinata dal mondo delle api ha deciso di importare nel suo paese questo innovativo modello di allevamento. «La scorsa primavera ho seguito il corso fatto da Gianni - dice Sarh Whitaker giovane biologa della Emory University - e subito mi sono appassionata. Questi animaletti sono straordinari e sono molto incuriosita dal loro lavoro. Un’esperienza che sicuramente cercherò di ripetere negli Stati Uniti». •

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