Il poliziesco sulfureo di Zahler e l’armadillo di Zerocalcare

di Alessandro Comin
L’attore americano Vince Vaughn, ieri al Festival di Venezia
L’attore americano Vince Vaughn, ieri al Festival di Venezia
L’attore americano Vince Vaughn, ieri al Festival di Venezia
L’attore americano Vince Vaughn, ieri al Festival di Venezia

Alessandro Comin VENEZIA Non ci sono più i duri di una volta. Mel Gibson, 62 anni e un po’ di guai non ancora dimenticati per i comportamenti sopra le righe del recente passato, marca visita a Venezia e il compito di rappresentare la generazione disillusa dei super poliziotti che si avviano alla pensione grava tutto sulle spalle di Vince Vaughn, suo collega parimenti problematico in “Dragged across concrete” del talentuoso Craig Zahler. AZIONE E PRIVATO. Peccato, perché il film è molto interessante nel rinunciare a lungo ai personaggi tutta-azione scavando invece nel loro privato, nel disorientamento davanti alle ingiustizie della vita e a un crimine sempre più moderno, dove non a caso i banditi sono vestiti ed equipaggiati come Deadpool. E ci sono anche momenti ben poco politically correct che devono essere piaciuti molto a Gibson, incappato anni fa in frasi razziste che la sceneggiatura fa affiorare qua e là. «Non cerco pubblico facile né mi tengo alla larga dai terreni scivolosi», ha dichiarato il regista, «quelle battute sono anche provocazioni, ma sono coerenti con la storia e i personaggi. Se a qualcuno non piaceranno, rispetto il diritto di contestarle ma rivendico anche il mio diritto a scriverle e spero che mi rimarranno sufficienti spettatori per girare il prossimo film». Abituato ai vecchi metodi, patito del calcolo delle percentuali e odiatore delle gomme americane, il baffuto Gibson viene sospeso insieme a Vaughn per comportamento troppo violento. A casa ha una moglie malata di sclerosi multipla e una figlia bullizzata in un quartiere «che fa venire voglia di diventare razzisti». Così la sua carriera, come quella del socio, prenderà una piega inaspettata. «La vita fa accadere le cose quando non si è pronti: man mano che si invecchia lo si capisce di più e l’esperienza fa prendere decisioni anche impensabili» ha spiegato Vaughn, «questo film indaga le conseguenze e le ripercussioni delle nostre scelte morali, ma anche le motivazioni che le determinano. È stato bello e facile tornare a lavorare in coppia con Mel: non abbiamo dovuto aggiungere nulla, perché Zahler ci ha dato una sceneggiatura con una visione artistica completa, che nonostante la lunghezza ho letto d’un fiato in una sola notte». I FUMETTISTI. Tra le stelle del cinema ormai bisogna annoverare anche i fumettisti, una categoria che si è recentemente fatta spazio anche nelle finali dei maggiori premi letterari nazionali. Se il manifesto ufficiale è stato disegnato da Lorenzo Mattotti, nella rassegna Orizzonti Gipi ha presentato il nuovo film da lui diretto e interpretato: “Il ragazzo più felice del mondo”, strampalata ricerca di un ammiratore che per anni ha mandato a lui e ad altri cartoonist la stessa lettera fingendosi un adolescente. Nel cast anche l’attrice bassanese Anna Bellato nei panni di una biondissima produttrice. Molti giovani hanno assistito alle proiezioni de “La profezia dell’armadillo”, trasposizione in carne e ossa della graphic novel che ha lanciato il fenomeno Zerocalcare e la sua capacità di rappresentare satiricamente il mondo degli spaesati trentenni di oggi. •

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