MONTICHIARI. Le indagini condotte dalla Procura hanno appurato che il ragazzo perseguitava da anni i genitori. Il «no» allo smartphone ha fatto esplodere il raptus

Picchia la madre
che non gli
compra l’iPhone

di Valerio Morabito
Il ragazzo ha aggredito la madre che non voleva acquistargli l’iPhone
Il ragazzo ha aggredito la madre che non voleva acquistargli l’iPhone
Il ragazzo ha aggredito la madre che non voleva acquistargli l’iPhone
Il ragazzo ha aggredito la madre che non voleva acquistargli l’iPhone

Valerio Morabito

Pronto a tutto pur di avere fra le mani lo smartphone del desiderio. Anche a minacciare di morte e picchiare la madre. Arriva da Montichiari l’ultima frontiera della «degenerazione» della corsa alle nuove tecnologie. Lui, neomaggiorenne, perseguitava da anni i genitori: con minacce, pressioni psicologiche e vere e proprie aggressioni, si faceva consegnare piccole cifre di denaro. Un escalation sfociata in un irrefrenabile raptus di violenza, quando la madre si è rifiutata di acquistargli l’iPhone 7.

A PORRE FINE ALL’INCUBO della coppia di genitori, la Polizia locale guidata dal comandante Cristian Leali che ha arrestato il ragazzo che nel frattempo aveva distrutto il cancello di ingresso e il soggiorno dell’abitazione dei genitori. La misura cautelare è stata convalidata dal Gip del Tribunale di Brescia e il 18enne resterà in cella fino al processo. Deve rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e danneggiamenti. Nella ricostruzione dell’episodio è emerso come sia stato provvidenziale l’intervento degli agenti. Il ragazzo aveva perso la testa e nonostante la presenza della Polizia locale si è gettato contro la madre spintonandola a terra. Una furia cieca scatenata dall’ennesimo rifiuto della madre ad acquistare al figlio il costoso smartphone.

Un «no» frutto anche delle difficoltà finanziarie in cui versa la famiglia. Ma alle pazienti spiegazioni dei genitori, il ragazzo ha risposto con ogni tipo di vessazioni. L’aggressione ai danni della madre non ha colto di sorpresa la Polizia locale di Montichiari che stava già indagando sul ragazzo sotto il coordinamento procuratore Francesco Carlo Milanesi. L’inchiesta ha portato alla luce un affresco a dir poco inquietante: è emerso infatti che già quando era poco più che adolescente, il giovane era stato segnalato alla procura dei minori per i suoi atteggiamenti violenti nei confronti del padre e della madre. Una situazione di tensione degenerata nell’autunno dell’anno scorso, quando aveva aggredito e preso a pugni la mamma provocandole ferite così profonde da richiedere il ricovero all’ospedale di Montichiari. La 37enne in quell’occasione aveva coperto il figlio fornendo ai medici e alle forze dell’ordine spiegazioni piuttosto nebulose sulle cause delle ferite.

ANCHE IN QUELL’OCCASIONE, si è appreso ora, l’aggressione era stata provocata dal rifiuto di ottenere dei soldi. La pericolosità sociale del ragazzo si specchierebbe anche nell’atteggiamento mantenuto nella camera di sicurezza della caserma della Polizia locale poche ore dopo l’arresto. In preda a un raptus di violenza, il ragazzo ha distrutto a pugni il vetro antisfondamento della porta d’ingresso della cella. Un modo per sfogare la sua folle frustrazione per non poter avere fra le mani uno smartphone di ultima generazione, l’oggetto del desiderio, anzi: di un’ossessione.

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