Allarme febbre
del Nilo.Volatili
veicolo del virus

di V.MOR.
La disinfestazione operata nel territorio di Gambara
La disinfestazione operata nel territorio di Gambara
La disinfestazione operata nel territorio di Gambara
La disinfestazione operata nel territorio di Gambara

È stata l'estate delle emergenze sanitarie in provincia di Brescia. All’epidemia di polmonite batterica si è sovrapposta l’emergenza febbre del Nilo. Anche sulla West Nile, l'Istituto superiore della sanità ha fatto il punto in questi giorni. In provincia di Brescia sono stati 2 i casi di persone colpite dal morbo. Un 75enne di Gambara e una pensionata 78enne residente a Chiari, entrambi in lenta ripresa. Se la zanzara era comparsa nel 2017 a Borgo San Giacomo senza infettare nessuno, quest'anno in tutto il territorio lombardo i casi sono stati 32. Di questi 16 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, 7 come febbre acuta e 9 identificati in donatore di sangue. Sotto l’egida dell'Istituto superiore di sanità, l’Ats ha rafforzato la sorveglianza veterinaria in cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici. Il monitoraggio ha confermato la circolazione del virus del West Nile in zanzare ed uccelli in Lombardia e nello specifico anche nella provincia di Brescia. Vale la pena ricordare che i serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo e a ciò va ad aggiungersi che il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini. Così il Centro studi malattie esotiche del Ministero della Salute ha confermato 2 focolai di febbre del Nilo negli equidi (cavalli e asini) nel territorio bresciano. Sempre il Cesme, tra l'altro, ha evidenziato una positività per febbre del Nilo su organi prelevati dalla carcassa di un volatile trovata in uno stagno della Bassa. Per la precisione si tratta di una gazza, che era diventata portatrice del virus. In più la presenza del virus del West Nile è stata rilevata in 2 uccelli selvatici appartenenti a diverse specie ed intercettati in provincia di Brescia. Si tratta di un gheppio e di un corvo, diventati serbatoi del virus. Nel bollettino diramato dall'Iss, il Cesme ha confermato la presenza del virus in 3 pool di zanzare catturate. Le analisi molecolari hanno classificato il ceppo virale all’interno del Lineage 2. Infine nell’ambito delle attività di sorveglianza nei confronti del virus Usutu (che ha metodi di trasmissione simili al virus West Nile) la presenza del virus è stata riscontrata, in generale, su 6 tra uccelli e zanzare in provincia di Brescia. Il quadro insomma ha confermato che il nostro territorio non è immune dal virus e che nel futuro dovranno essere fissati dei protocolli di sorveglianza veterinaria dedicati. •

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