LA SVOLTA. L’indagine lampo dei carabinieri di Desenzano ha fatto scattare una doppia denuncia

Assalto alla farmacia di Isorella
Identificata la coppia di banditi

La farmacia finita nel mirino dei due rapinatori denunciati
La farmacia finita nel mirino dei due rapinatori denunciati
La farmacia finita nel mirino dei due rapinatori denunciati
La farmacia finita nel mirino dei due rapinatori denunciati

Traditi dal «Grande fratello» che sorveglia Isorella. La coppia di persone responsabile dell’assalto alla farmacia di via Zanaboni compiuta il 18 agosto è stata incastrata dalla rete di videosorveglianza che monitora le vie del paese affacciato sui navigli.

La rapina è stata immortalata dalle telecamere della zona, poi la targa della Lancia Y utilizzata per la fuga è stata immagazzinata nel data base di uno degli occhi elettronici intelligenti che scrutano gli ingressi dell’abitato di Isorella. A quel punto la strada per risalire all’individuo armato di pistola entrato materialmente in azione e al complice che lo spalleggiava, è stata tutta in discesa per gli investigatori.

A DARE L’ULTIMA stretta al cerchio attorno ai banditi è stata l’indagine lampo condotta dai carabinieri della stazione di Isorella sotto il cordinamento della compagnia di Desenzano guidata dal capitano David Fontana Barberis. Pochi i dettagli trapelati sull’operazione su cui per motivi di indagine la procura ha imposto uno stretto riserbo. L’unica certezza è che le uniche due persone sospettate della rapina sono state denunciate. Ad inchiodarle una minuziosa ricostruzione del blitz. Nel corso delle perquisizioni, nelle abitazioni degli indagati sono stati ritrovati il casco, gli occhiali da sole indossati dal rapinatore e la pistola che impugnava durante l’irruzione. Recuperati anche i 1500 euro razziati dalla cassa della farmacia. Ben delineate anche le responsabilità del complice che era rimasto più defilato durante le concitate fasi del blitz.

Dopo aver atteso che non ci fossero clienti, la coppia di rapinatori era entrata nella farmacia «Ghidini»: uno dei due aveva puntato la pistola contro il titolare facendosi consegnare l’incasso. Poi la fuga sull’utilitaria immortalata mentre imbocca la via che costeggia i Navigli. Ma in tre giorni di indagini serrate i responsabili del colpo sono stati identificati. V.MOR.

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