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LONATO
Corso Garibaldi, animi
"accesi" dal senso unico

Lo striscione della protesta a Lonato
Lo striscione della protesta a Lonato
Lo striscione della protesta a Lonato
Lo striscione della protesta a Lonato

Ironia della sorte o meno, se Garibaldi ha unito l’Italia, il senso unico istituito lungo il corso a lui intitolato a Lonato ha spaccato in due la cittadina. Ad insorgere cittadini e commercianti della zona dell’ex pretura che bollano il nuovo assetto viabilistico del centro come «irrazionale, frutto di improvvisazione ed adottato senza il coinvolgimento alcuno dei cittadini». È sorto un comitato spontaneo che chiede il ripristino del doppio senso nella via principale del paese, sono state raccolte circa 800 firme protocollate in Comune «e abbiamo invitato più volte gli amministratori alle assemblee pubbliche da noi organizzate – spiega Flavio Goglione, 34 anni, commerciante – ma non sono mai venuti». Eppure tentativi di mediazione non sono mancati, come quelli portati avanti dai rappresentanti di quartiere, Ezio Rodella e Massimo De Casamassimi. «Le proposte fatte all’amministrazione sono state sostanzialmente tre - spiega Rodella - lasciare il doppio senso in corso Garibaldi prevedendo dissuasori di velocità e limite dei 30 km/h; cambiare la direzione del senso unico, che adesso è Desenzano-Brescia, proprio per evitare i disagi creati nella zona dell’ex pretura; adottare per lo meno il doppio senso nei trecento metri centrali di via Garibaldi, per limitare i disagi del cuore della città. L’amministrazione sta valutando queste proposte». Ma i rappresentanti del comitato spontaneo sono inferociti e attendono il camper di Bresciaoggi per guidarli in un tour dei disagi arrecati dalla nuova viabilità: «Il problema è che ci hanno preso in giro - esordisce Goglione - . Dopo la fiera agricola di gennaio, quando corso Garibaldi venne trasformato in senso unico, ci dissero che sarebbe rimasto così perché era troppo pericoloso, visto che non ci sono i marciapiedi. Il traffico è stato deviato nella zona della ex-pretura, ma anche lì non ci sono marciapiedi e le strade sono strettissime. Il problema è che tutta la riorganizzazione viabilistica è frutto di scelte improvvisate, non c’è un piano ragionato». In via Gerardi, via Zambelli, via Girelli, via Antiche Mura, è un lamento unico. «Speriamo che non succeda mai nulla di grave – commenta una mamma – ma qui la situazione è critica, il mattino è il caos: in via Zambelli le mamme vanno all’Asl per le vaccinazioni, i cittadini si recano dal giudice di pace, e non c’è una striscia pedonale, un dosso rallenta-traffico, un semaforo». I commercianti denunciano un calo degli affari e la chiusura al dialogo dell’amministrazione. Vincenzo De Francesco, commerciante di 41 anni, rimarca con forza che la pizzeria al trancio della moglie ha perso la metà dei clienti da quando la strada sulla quale si affaccia (via Gerardi) accoglie le vetture che non possono transitare per corso Garibaldi: «Non c’è parcheggio, la strada è stretta, e i clienti non sanno dove fermarsi per acquistare la pizza. E poi di qui passa di tutto: l’angolo della pizzeria è stato distrutto da un camion che non riusciva a curvare».


 P.GOR.

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