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LONATO
Frazioni arrabbiate
"Siamo trascurati"

Il camper a Lonato
Il camper a Lonato
Il camper a Lonato
Il camper a Lonato

Anche in una cittadina benestante, senza problemi di lavoro, senza pericolose fonti di inquinamento, con iniziative turistiche e ricreative in crescita, senza una emergenza sicurezza avvertita dai residenti, qual è Lonato, non mancano le critiche di una parte della popolazione, scontenta per la nuova regolamentazione viabilistica, per l’inadeguatezza della casa di riposo (che non riesce a far fronte alle tante richieste), delle strutture sportive (manca la piscina, il campo di calcio comunale), ma anche per l’eccessiva cementificazione di certe zone del vasto territorio comunale. Arrabbiata, molto arrabbiata anche la parrucchiera Giuliana Dolcera (53 anni), che ha il negozio in via Girelli (quella che proseguendo, conduce a via Antiche Mura e quindi al campo sportivo dell’oratorio dove fino a due anni fa giocava la Feralpi): «In una via così stretta, senza marciapiedi, il traffico è aumentato, fanno passare anche dei camion che sfiorano i muri delle case; ho sempre il terrore che succeda qualcosa alle mie clienti. Insomma, il senso unico di corso Garibaldi costringe gli automobilisti ad una gimcana molto lunga per le nostre vie: consumano più benzina, inquinano di più l’aria che noi respiriamo, la nostra qualità della vita diminuisce. Mi spiace molto, perché questa zona era così bella, con palazzi antichi di pregio». SI LAMENTA anche la titolare del bar Clubino (proprio di fronte alla ex pretura) che però preferisce non comparire con nome e foto sul giornale «per non avere spiacevoli attriti con l’amministrazione». «Sa qual è il problema? – esordisce – che adottano due pesi e due misure nel scegliere i miglioramenti del paese: sopra corso Garibaldi abbelliscono tutto, mentre la zona sotto, la nostra, sembra il bronx: luminarie carenti, pezzi di porfido dell’acciottolato che vengono rimpiazzati con l’asfalto, come hanno fatto in tutta via Sorattino, poi ci hanno deviato tutto questo traffico che non ci fa più vivere: tantissimo smog e pericolo per i nostri bambini». Non appena vede il blocchetto aperto del cronista si ferma a dire la sua anche Narciso Raiba, (50 anni, invalido pensionato, residente in via Pozzolo), che sulla questione traffico ha battibeccato in modo talmente vivace con l’assessore Roberto Vanaria da beccarsi una denuncia: «Purtroppo hanno fatto le cose senza criterio, andando a danneggiare i residenti e la cosa peggiore è che rifiutano il dialogo per cercare una soluzione. Io mi sono arrabbiato quando è passata la Mille Miglia: in quel caso la viabilità l’hanno cambiata». MA NON SOLO di traffico sono fatte le lamentele dei lonatesi (sia chiaro, una dozzina i residenti che hanno liquidato il cronista dicendo «qui si vive bene, senza problemi» e hanno tirato dritto); per Paola Perini (42 anni, medico) il lato più negativo riguarda l’eccessivo cemento programmato sul territorio: «L’operazione del nuovo centro sportivo a Bettole porterà anche nuove abitazioni per 250 persone, senza contare la forte urbanizzazione programmata nell’area Busi dove si prevede l’arrivo di 400 abitanti». La dottoressa Paola (ieri tra i banchi del mercato con la mamma Cecilia Paghera) è sorella dell’ex sindaco Morando Perini e non risparmia critiche all’attuale amministrazione comunale: «Manca la pianificazione degli asili, che devono essere spostati dal centro; la casa di riposo andrebbe assolutamente potenziata in quanto carente di posti letto, per non parlare dello scandalo dell’ospedale dei Colli, che il Comune – avendolo ricevuto in eredità come donazione – ha donato all’azienda ospedaliera di Desenzano, il quale lo ha messo in vendita. L’amministrazione di Lonato avrebbe per lo meno dovuto godere di un diritto di prelazione, fare il possibile per riappropriarsene, per rispetto alla volontà di quei lonatesi che hanno effettuato lasciti e donazioni per dotare il paese di una struttura sanitaria». PERINI TOCCA anche il problema delle 17 frazioni: problema toccato anche da altri lonatesi che si sono avvicinati al camper di Bresciaoggi trincerandosi però dietro l’anonimato. Le principali criticità sottolineate? Strade disastrate, in particolare quella da Lonato due ad Esenta; relativo abbandono dei piccoli centri quali Sedena, Esenta, Campagna; eccessivo cemento a Barcuzzi. Franco Ferrari (68 anni, pensionato) titolare di una storica panetteria del centro, sottolinea l’eccessivo numero di supermercati e medie strutture di vendita cresciute negli ultimi anni a Lonato: «Una concorrenza davvero eccessiva e penalizzante». Sul fronte lavori pubblici Ferrari si attende «una buona riqualificazione del centro storico, ma senza mai dimenticarsi che prima va salvaguardata la persona e la sua attività». Per Raffaella Marchetti, (38 anni, segretaria): «A Lonato si vive bene, il problema sicurezza non è molto sentito, ma purtroppo mancano strutture sportive quali la piscina, un campo da calcio comunale, campi da tennis, dove portare i propri figli senza andare nei paesi vicini». Altro problema non secondario: «Andrebbe organizzato con maggior attenzione il servizio di trasporto scuolabus tra il capoluogo e le frazioni. Non mancano i disagi». Aradia Gallina (34 anni, barista) sottolinea invece un importante problema non ancora emerso nelle precedenti quattro tappe dell’iniziativa «Dillo a Bresciaoggi», ovvero quello del bullismo-vandalismo adolescenziale: «Mi è capitato di assistere ad episodi di vandalismo compiuti da un branco di ragazzini di 14 anni. È di certo un problema che non riguarda solo Lonato, ma credo sia importante fare qualcosa per controllare il fenomeno».
Pietro Gorlani

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