Balneabilità, i controlli dell’Ats nella bufera

Cariche batteriche anomale: il Lido Azzurro è tornato balneabile
Cariche batteriche anomale: il Lido Azzurro è tornato balneabile
Cariche batteriche anomale: il Lido Azzurro è tornato balneabile
Cariche batteriche anomale: il Lido Azzurro è tornato balneabile

Cinzia Reboni Luciano Scarpetta L’allarme è rientrato e il Lido Azzurro ha ammainato la bandiera rossa. Da ieri è tornata balneabile la spiaggia di Toscolano investita nei giorni scorsi da una carica batterica fecale fuori controllo. I livelli della contaminazione si sono addirittura azzerati nelle ultime analisi effettuate dalla Ats. Il divieto di immersioni era scattato sulla scorta di dati a dir poco preoccupanti. Per quanto riguarda l’escherichia coli, il referto aveva evidenziato 2.240 Mpn, unità di misura riferita al numero più probabile di microrganismi. Un valore pari ad oltre il doppio dei 1.000 Mpn fissati dalla normativa. La concentrazione degli enterococchi era addirittura tre volte superiore alla soglia di sicurezza di 500 Mpn. Al lido Azzurro erano stati registrati infatti 1.553 Mpn. MA SE LIDO AZZURRO è tornato alla normalità, le altre spiagge di Toscolano fanno registrare un innalzamento anomalo dei valori di escherichia coli e di enterococchi presenti nell’acqua: rispettivamente 649 e 148 a Villa Adele, 816 e 156 ai Cantieri Garda, 816 e 196 alla spiaggia Religione. Si tratta di valori al di sotto della soglia di emergenza, ma che lasciano intendere che nel golfo c’è una massa di inquinanti di origine organica in movimento. Una chiazza che con il trascorrere dei giorni va diluendosi. La circostanza rafforza l’ipotesi di sversamenti fognari rimescolati come in una centrifuga dal maltempo prima di spiaggiarsi a Toscolano. Al netto del fenomeno di inquinamento alla Spiaggia d’Oro di Desenzano, le acque del Basso Garda stanno rientrando nel perimetro dell’eccellenza. Bene anche la Valtenesi, dove Manerba, Padenghe e Moniga non presentano anomalie. Meno positivi i valori alla spiaggia in località Cimitero a Salò, dove sono stati registrati 461 Mpn di escherichia coli e 79 di enterococchi, e alle Ghiacciaie di San Felice, rispettivamente a 410 e 42. A sorpresa si alzano i valori anche a Gardone Riviera, bandiera blu del lago: alla spiaggia Casinò i campioni hanno riscontrato la presenza di 261 Mpn di escherichia coli e 155 di enterococchi, al Lido Fasano di 365 e 28. Azzerata invece in tutto il Benaco la presenza di cianoficee tossiche riscontrate a fine maggio nel monitoraggio algale. Rientrata l’emergenza, esplode l’irritazione dei sindaci del Garda: nel mirino ci sono i tempi scelti dalla Ats per effettuare il controllo delle acque del lago in prossimità dei litorali poco dopo il nubifragio che martedì scorso ha interessato non solo la Valle Sabbia, ma anche tre quarti della sponda bresciana del lago, da Gargnano a Sirmione. Un nubifragio che ha inevitabilmente ingrossato a dismisura gli affluenti del lago, scaricando alle foci di fiumi e torrenti un delirio di sostanze nocive depositate sugli alvei da tempo. I prelievi dopo la burrasca sono considerati da tutti i Comuni costieri come un «colpo basso», perchè era fisiologico che i campionamenti evidenziassero «cariche batteriche anomale e una proliferazione di alghe irrituale». Il caso del Lido Azzurro a Maderno sarebbe emblematico, secondo gli amministratori. «È ovvio - osserva il vicesindaco di Toscolano, Davide Boni - che tutti i paesi rivieraschi, chi più chi meno, siano interessati dal fenomeno dell’alterazione della qualità delle acque del lago in occasione di eventi straordinari come quelli accaduti nei giorni scorsi, con i torrenti che ingrossano la loro portata nel giro di un paio d’ore trascinando a valle magari anche residui di sversamenti abusivi». La tempesta rimescola i fondali sollevando sostanze organiche depositate sui fondali o respinge verso le spiagge i reflui fognari scaricati in mezzo al lago. A TUTTO QUESTO poi si devono aggiungere naturalmente i problemi di sversamento di acque miste, soprattutto nella fasce costiere dove sono posati tubi di calcestruzzo a ridosso del lago. Le misure elevate dei livelli, infatti, determinano l’infiltrazione nei tratti di collettore posati sulle spiagge e in vicinanza delle coste, «zone - osserva il vicesindaco Davide Boni - particolarmente delicate a causa del logoramento delle condotte, che ha causato fratture e giunti ammalorati lungo le tubazioni». Crescendo il livello, aumentano i tratti in cui potenzialmente si possono verificare immissioni di acqua lacustre all’interno del collettore e quindi, anche se i volumi non rappresentano un rischio per la salute, c’è il rischio di fuoriuscita di acque scure». Gli amministratori sono concordi nell’affermare che i capillari controlli sulla qualità della Ats «sono strategici. Sapere che la salubrità del lago è costantemente monitorata rappresenta un fattore di eccellenza e competitività del turismo». Ma allo stesso tempo chiedono alle autorità sanitarie di effettuare i campionamenti tenendo conto delle condizioni meteo, che possono influire sull’esito degli esami. «Vietare anche per pochi giorni la balneabilità in un lido, come avvenuto a Maderno - conclude Davide Boni -, può penalizzare l’immagine turistica dell’intero comprensorio». E l’effetto può essere ancora più pericoloso alla vigilia dell’inizio della stagione dell’esodo verso le località di vacanza gardesane. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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