Basket vietato,
la sfida
continua

di P.TED.
Il flash mob promosso sabato a sostegno del campetto da basket
Il flash mob promosso sabato a sostegno del campetto da basket
Il flash mob promosso sabato a sostegno del campetto da basket
Il flash mob promosso sabato a sostegno del campetto da basket

Le 435 firme «fisiche» raccolte sabato in sole 3 ore e mezza durante il pacifico sit-in al campetto, 227 mi piace sul post della pagina Facebook «Campetto Marcolini» e oltre 3.100 adesioni virtuali alla petizione pubblicata sul sito change.org. Incassando anche il sostegno del presidente provinciale della Federazione italiana pallacanestro Andrea Sina, la mobilitazione non si ferma. Michele Barbaro, leader dei frequentatori del campetto costruito una ventina d’anni fa e privato dei tabelloni e canestri da basket nei giorni scorsi per decisione dell’amministrazione comunale preoccupata per una diffida con richiesta di danni avanzata da un nucleo familiare di residenti che vive proprio a ridosso del campetto, sembra molto soddisfatto. «L’obiettivo che ci eravamo prefissati era quello di dimostrare il campetto è vivo e ha un’anima a cui noi teniamo tantissimo e nello stesso tempo di avere una spiegazione della drastica scelta fatta dal Comune - spiega Barbaro -. Abbiamo avuto rassicurazioni dall’assessore Wolmer Bono e attendiamo fiduciosi». Barbaro ribadisce: «non c’è proprio nulla di politico, stiamo solo difendendo uno spazio aggregativo unico, anche se abbiamo visto che sulla questione a pochi mesi dalle elezioni sta iniziando da una parte e dall’altra della politica il balletto dei comunicati stampa». Quindi ora dove andrete a giocare? «Abbiamo tanti amici che ci hanno offerto ospitalità», spiega Barbaro. Da parte sua l’assessore alla Sicurezza Wolmer Bono osserva: «non avevamo assolutamente mai chiesto all’impresa incaricata dall’ufficio tecnico di tagliare i tabelloni alla base con il flessibile, ma di smontarli per spostarli altrove». •

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