L’autovelox della
«discordia» distrutto
da un lancio di pietre

di Valerio Morabito
L’autovelox della «discordia» distrutto da un lancio di pietre
L’autovelox della «discordia» distrutto da un lancio di pietre
L’autovelox della «discordia» distrutto da un lancio di pietre
L’autovelox della «discordia» distrutto da un lancio di pietre

 L’implacabile occhio elettronico che all’incrocio di Viadana ha dispensato in questi mesi raffiche di multe è stato «accecato» l’altra notte a colpi di pietra. Un raid vandalico per certi versi annunciato alla luce della crescente indignazione montata sui social, ma non certo giustificato. Il responsabile rischia una denuncia per danneggiamenti che gli costerà molto di più della sanzione riservata a chi passa sul rosso. L’apparecchiatura è stata distrutta e sarà necessario sostituirla. Sul caso indaga la Polizia locale che avrebbe già in mano un prezioso indizio: un testimone avrebbe infatti assistito al raid fornendo modello e primi numeri di targa dell’automobile del responsabile. Identificarlo potrebbe essere questione di ore. Per capire tuttavia il clima che si è creato attorno al caso del semaforo, basta dire che su Facebook si è inneggiato all’autore del blitz contro l’apparecchiatura che sanziona chi passa con il rosso. Del resto già nelle scorse settimane sui social erano comparsi insulti alla Polizia locale e all’esecutivo finiti anch’essi sotto la lente degli inquirenti. NEL CORSO DEI primi cinque mesi dell’anno l’apparecchiatura ha erogato 280 sanzioni a fronte dei 75 mila mezzi transitati all’incrocio. Dunque la percentuale di sanzionati è stata dello 0,4%. Tutto ciò ha garantito al Comune un gettito che galleggia intorno ai 35 mila euro. Per chi passa con il rosso la sanzione è di 163 euro (oltre le spese di notifica) e vengono tolti 6 punti dalla patente. Mentre per chi supera la linea bianca dello stop, la multa è di 28,70 euro: l’infrazione in questo caso comporta la decurtazione di due punti-patente. A tenere alta la tensione del dibattito è un interrogativo di fondo: il «cerbero» del semaforo punta a innalzare la sicurezza dell’incrocio come sostiene il Comune, o serve solo a fare cassa, come accusano i «tartassati» pizzicati mentre passavano con il rosso? IL SINDACO GIAMPAOLO Turini ha stigmatizzato l’atto vandalico: «sono gesti che minano le regole che garantiscono l’equilibrio di una convivenza civile. Per qualcuno le regole sono valide solo se il “buon senso” le rende applicabili agli altri. Non è accettabile che in questa visione distorta e capovolta debba soccombere chi le regole le rispetta». Infine, come emerso da una relazione della polizia locale, «l'apparecchiatura rileva unicamente i passaggi dei veicoli che al momento del divieto di transito si trovano ancora prima della linea d'arresto e a semaforo rosso superano la linea di intersezione. In un solo caso si è verificata una violazione e l'ufficio di Polizia locale ha chiesto alla Prefettura l'archiviazione del verbale». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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