A San Gervasio torna lo spettro aviaria

Torna lo spettro aviaria
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Seguendo una traiettoria fatta di ricorrenti saliscendi, a due anni dall’ultimo picco l’influenza aviaria è tornata a manifestarsi anche nel Bresciano: oltre 27 mila capi di un allevamento di tacchini di San Gervasio hanno fatto una fine prematura, uccisi non nel macello ma sul posto perchè infettati dal virus. Altri due focolai sono poi stati isolati ad Alfianello, mentre è rientrato l’allarme di Ospitaletto. I tecnici ripetono che l’epidemia non rappresenta un pericolo per la salute umana, ma come è già successo in passato in casi analoghi l’effetto «psicosi» fra i consumatori potrebbe potrebbe portare a un crollo degli acquisti di carni bianche, con effetti prevedibili sul comparto avicolo bresciano che ogni anno alleva 53 milioni di capi tra galline, polli e tacchini.

Il problema riguarda anche i cacciatori, perchè l’aviaria porta con sé divieti rigidi anche nella movimentazione della fauna selvatica: i richiami vivi, acquatici e non, usati negli appostamenti ed esposti nelle fiere ornitologiche.

A SAN GERVASIO sono stati abbattuti oltre 27 mila capi: 16.178 in un capannone e gli altri 11 mila in una struttura che fa riferimento alla stessa impresa. Tutto è partito dalla segnalazione del veterinario aziendale che ha riscontrato una mortalità anomala fra i capi e ha proceduto a inviare le carcasse all’Istituto Zooprofilattico. Confermata la presenza del virus è scattato il sequestro dei capannoni. E oltre che all’abbattimento si è proceduto alle operazioni di pulizia e disinfezione.

Attorno al focolaio, come stabilisce il protocollo di profilassi veterinaria, sono stati avviati due livelli di monitoraggio. Nel raggio di tre chilometri è in vigore la cosiddetta «zona di protezione» che, oltre al blocco della movimentazione di tutti i volatili di allevamento, stabilisce una serie di controlli sierologici intensivi.

Nel perimetro di 10 chilometri, «zona di sorveglianza», oltre alla limitata movimentazione dei capi sono previsti controlli veterinari sulla fauna selvatica e in tutti gli allevamenti avicoli. Le misure rientreranno gradualmente, fino al totale ritorno alla normalità fissato per il 16 novembre.

Ad Alfianello sotto la lente ci sono due allevamenti di tacchini con quasi 9 mila capi: si attendono le analisi dello Zooprofilattico del Veneto, centro di referenza nazionale per l’aviaria, per procedere o meno all’abbattimento.

Infine una annotazione tecnica. Il ceppo virale isolato nella Bassa, l’H5n8, non ha «familiarità» con l’H7n1 o l’H5n2, ceppi particolarmente contagiosi: lo affermano proprio i tecnici del centro di referenza nazionale operativo in Veneto. C.REB.

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