Addio al Grandioso
presepio. Sarà un
Natale senza magìa

di Massimiliano Magli
In una foto d’epoca le code di visitatori al Grandioso presepe
In una foto d’epoca le code di visitatori al Grandioso presepe
In una foto d’epoca le code di visitatori al Grandioso presepe
In una foto d’epoca le code di visitatori al Grandioso presepe

Natale è lontano ma fin da ora Castelcovati sa che l’Avvento ha perso il suo alone di magia. Quest’anno il Grandioso Presepio storico non vedrà la luce. La drastica decisione è stata presa nella riunione che avrebbe dovuto fissare l’agenda di allestimento della Natività, un’opera che necessita di almeno due mesi e mezzo di lavoro.

IRONIA DELLA SORTE l’annuncio del tramonto di una delle tradizioni più radicate nella Bassa è stato dato attraverso i social, con un post sulla pagina Facebook dell’evento.

«Cari amici - hanno scritto i fratelli Paolo e Alex Del Panno punto di riferimento dell’allestimento -, siamo spiacenti di comunicarvi che purtroppo quest’anno il presepio non si farà. Finora non abbiamo trovato nuovi volontari e purtroppo i pochi rimasti non possono arrivare dappertutto. Ci basterebbero tre, quattro nuove persone disposte ad aiutarci ma, ora come ora, così non ce la facciamo». Il 6 ottobre è stata convocata un’ultima riunione per tentare il tutto ma il destino dell’imponente Natività visitata negli anni d’oro da 50 mila persone, sembra ormai segnato. Il sindaco Camilla Gritti ha lanciato un appello nella speranza che «si possano reperire nuove risorse umane. Per la comunità quel presepe va oltre i valori della devozione. Interrompere questa tradizione sarebbe un duro colpo per tutti. Mi auguro che la comunità risponda in modo generoso all’emergenza».

Marino Marini, anima di questo presepe, che lo scorso hanno ha festeggiato le 37 eizioni è scioccato: lui è stato con l’indimenticato Mario Olivini e tanti volontari l’ideatore e il coordinatore dei lavori. Un regista che ha sempre operato dietro le quinte, senza mai voler apparire, «perché - osserva - siamo tutti sullo stesso piano, sia chi lavora due ore che il volontario che vive per giorni nella chiesetta di Sant’ Alberto dove realizziamo il presepe».

MARINI NON CI STA: «Mario Olivini si rivolterà nella tomba – incalza –. Qui qualcosa è stato sbagliato e i risultati sono la carenza di volontari. Non possiamo dire che sia una fatalità. Credo che siano stati sottovalutati alcuni aspetti e sia venuta meno una certa collegialità. Voglio bene al presepio e spero che i volontari riescano a proseguire ciò che per tanti anni abbiamo proposto non solo ai covatesi ma a migliaia di visitatori e pellegrini. Credo ci siano stati troppe criticità sottovalutate che si sono accumulate fino a questo esito: non è solo una questione di volontari. Il Grandioso presepio è un’opera complessa che richiede anche tanta manutenzione».

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