Adesso la Lav
alza la posta:
«L’Asl chiuda
il mattatoio»

«La piena ammissione di colpa dei dipendenti conferma una prassi reiterata all’interno della struttura, di cui i veterinari non possono dirsi estranei – commenta Roberto Bennati, vicepresidente Lav commentando gli sviluppi del procedimento giudiziario a carico della Italcarni – la richiesta dei due imputati di un parere, a loro difesa, di un esperto dell’Istituto Zooprofillatico di Brescia, rispetto alla salubrità delle carni, ci lascia quantomeno perplessi, considerando che è già disponibile il parere degli Zooprofilattici di Torino e di Portici che confermano una carica batteriologica, fino a 50 volte superiore al consentito».

BENNATI ricorda che «l’Izs di Brescia, ha sempre sostenuto la regolarità delle condizioni degli animali di Green Hill: pareri sconfessati dalle prove e da quanto emerso durante le udienze del processo a carico dei vertici dell’allevamento di cani-cavia di Montichiari». La Lav infine un appello al direttore sanitario della Asl Vassallo. «Ora che il proprietario e i dipendenti hanno ammesso i reati di maltrattamento, l’Azienda sanitaria locale disponga la chiusura del mattatoio, prendendo le distanze dai suoi veterinari complici dei maltrattamenti».

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