Aeroporto D’Annunzio vent’anni di solitudine

Vent’anni di solitudine. Tra pochi mesi l’aeroporto «Gabriele D’Annunzio» di Montichiari compirà vent’anni, ma ci sarà poco da festeggiare. Passeggeri ormai rari, quasi da iscriverli d’ufficio alla trasmissione «Chi l’ha visto?», e ora anche il trasporto merci che segna il passo. Peggio di così. Il futuro non induce all’ottimismo e finora si sono sprecati (soldi a parte, visti i numerosi bilanci in rosso) progetti, proposte e annunci. Tra Brescia e Verona da tempo scarseggia il feeling, i «nostri» hanno cercato in tutti i modi di strappare lo scalo agli scaligeri, senza riuscirci. Propositi bellicosi manifestati da un’armata nemmeno troppo convinta e, sotto sotto, preoccupata perché gestire un aeroporto non è impresa per tutti. Così gli anni, ben venti appunto, sono trascorsi tra speranze e cocenti delusioni, una location del film «L’aereo più pazzo del mondo». La, però si ride. Qui, si piange.

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