Aeroporto,
il trasporto merci
è in picchiata

di Valerio Morabito
Un cargo sulla pista del «D’Annunzio» di Montichiari
Un cargo sulla pista del «D’Annunzio» di Montichiari
Un cargo sulla pista del «D’Annunzio» di Montichiari
Un cargo sulla pista del «D’Annunzio» di Montichiari

L'aeroporto di Montichiari non vuol saperne di decollare. Ma se il traffico passeggeri, si sa, da tempo ormai langue, stupisce il crollo verticale del trasporto merci che finora aveva tenuto alte le ambizioni dello scalo bresciano. A certificare il calo è l’ultimo report mensile di «Assaeroporti», l'Associazione italiana gestori aeroporti di Confindustria. Nel mese di agosto Montichiari ha segnato un -28,6% di trasporto merci per appena 1757 tonnellate. Per non dire dei passeggeri, 337, nello stesso mese, oltre l’80 per cento in meno rispetto all’agosto 2017.

UN SALDO negativo legato in primo luogo all'assenza dei voli cargo che fino a gennaio, con cadenza settimanale, arrivavano da Hong Kong e Baku. Aerei che, per questioni doganali, hanno scelto di atterrare in altri scali europei. I dati su Montichiari, parziale consolazione, si inseriscono in un difficile contesto nazionale dove nel primo semestre 2018, secondo il Centro studi Confetra (Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica) c'è stato un rallentamento della crescita che ha coinvolto tutte le modalità di trasporto (compreso quello aereo) e che si è accentuato con il susseguirsi dei mesi. In un contesto del genere spicca un altro dato. Di solito, nel mese di agosto, lo scalo di Montichiari ospita voli privati di passeggeri (anche facoltosi) provenienti dall'Europa che lo impiegano come punto strategico per raggiungere le mete turistiche sul lago di Garda. Stando ai numeri di «Assaeroporti», questa abitudine (consolidata negli anni) ha subito un evidente ridimensionamento. La dice lunga infatti quell’82,4 per cento in meno registrato dai passeggeri.

UNA BELLA DIFFERENZA rispetto ad un anno fa, ad un agosto 2017 a sua volta negativo con una diminuzione del trasporto passeggeri del 37%, ma complessivamente le persone atterrate erano state 1910. Numeri che parlano chiaro e che fanno del D'Annunzio un aeroporto in costante ridimensionamento, nonostante la società Catullo titolare dello scalo continui a promettere importanti progetti per il futuro dello scalo. A tal proposito, come messo in evidenza in questi mesi, c'è in ballo un investimento complessivo di circa 30 milioni. Oltre al rifacimento della pista, è stato messo in cantiere anche un prolungamento di 375 metri della pista che cadrà sul territorio di Castenedolo. Operazioni complesse, che stando alla road map indicata dagli attuali gestori inizierà nel 2020 con il primo prolungamento della pista di 240 metri in direzione Montichiari. Nella seconda tranche di lavori per l'ampliamento dello scalo è prevista la costruzione di uno stock magazzini per i cargo e un’estensione del piazzale della pista. Si tratta, al momento, di un libro dei sogni. La realtà è un'altra e riguarda gli esclusivi investimenti della Catullo per lo scalo di Verona. In questi giorni il Cda della società ha approvato lo stanziamento di oltre 60 milioni per ampliare il terminal passeggeri dell'aeroporto veronese.

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