Aironi e rapaci presi a fucilate
La caccia è iniziata malissimo

Il falco pellegrino ferito da una fucilata  recuperato a Rezzato La giovane nitticora abbattuta a Carpenedolo e il fonofil confiscato
Il falco pellegrino ferito da una fucilata recuperato a Rezzato La giovane nitticora abbattuta a Carpenedolo e il fonofil confiscato
Il falco pellegrino ferito da una fucilata  recuperato a Rezzato La giovane nitticora abbattuta a Carpenedolo e il fonofil confiscato
Il falco pellegrino ferito da una fucilata recuperato a Rezzato La giovane nitticora abbattuta a Carpenedolo e il fonofil confiscato

I primi bilanci sulla stagione di caccia parlano di carnieri semivuoti, passo migratorio ridotto e pochi spari: ma in molti, troppi casi, nel territorio Bresciano a finire nel mirino sono state le specie tutelate e particolarmente protette. Eloquente il caso avvenuto a Carpenedolo.Nei giorni scorsi due guardie venatorie volontarie della Provincia hanno individuato e denunciato lungo il fiume Chiese un cacciatore che oltre a utilizzare un vietato richiamo elettroacustico aveva appena abbattuto un giovane esemplare di nitticora. Gli aironi sono tutelati dalla legge, esattamente come i rapaci. Ma ciò non ha impedito a qualcuno rimasto sconosciuto di centrare, sempre nei giorni scorsi, una femmina di falco pellegrino. L’esemplare di rapace è stato recuperato a Rezzato dagli agenti della polizia provinciale e trasferito nel Centro recupero animali selvatici del Wwf di Valpredina, in provincia di Bergamo. La radiografia ha evidenziato la presenza di 40 pallini nel corpo dell’animale, per il quale, viste le condizioni, non è possibile fare previsioni ottimistiche di guarigione.

La serie nera si è allungata ieri proprio grazie agli agenti venatori del Wwf che hanno sorpreso altri quattro cacciatori a sparare a specie protette usando i «fonofil» in Valtenesi. I trasgressori sono stati poi multati dalla Polizia provinciale. E mentre il coordinatore lombardo delle guardie del Wwf, Antonio Delle Monache, annuncia un forte incremento dell’attività venatoria nei prossimi giorni invitando a segnalare ogni illecito al numero 328 7308288, dalla Lac di Brescia, impegnata da ieri nella vigilanza nelle Torbiere e sulle tracce degli autori di spari verso l’area protetta, arriva un commento lapidario.

«GLI ULTIMI EPISODI di bracconaggio allungano una serie infinita e ampiamente sottostimata e mettono ulteriormente a nudo l’inconsistenza delle tante difese d’ufficio, quelle di una parte della politica e quelle delle associazioni venatorie, tese a dimostrare una separazione in realtà labile tra la categoria dei cacciatori e quella dei bracconieri», affermano alla Lac. Una tesi confutata dalle associazioni venatorie che all’inizio della stagione hanno ribadito il loro impegno nel contrasto del fenomeno del bracconaggio.

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