Altro monitoraggio sul tanfo
Ma Vighizzolo adesso è scettico

di Valerio Morabito
Una delle manifestazioni di protesta contro l’inquinamento
Una delle manifestazioni di protesta contro l’inquinamento
Una delle manifestazioni di protesta contro l’inquinamento
Una delle manifestazioni di protesta contro l’inquinamento

I tempi si allungano, il tanfo persiste e la pazienza evapora. La presentazione della campagna di monitoraggio delle molestie olfattive, un modo per chiamare in modo elegante la puzza, si è trasformata l’altra sera per gli abitanti di Vighizzolo in un’occasione per ribadire la propria insofferenza verso un problema rimasto ancora senza soluzione dal 17 ottobre dell’anno scorso, quando alunni e maestre dell’elementare furono vittime di malesseri a causa dell’odore sgradevole.

Il nuovo strumento di monitoraggio varato per cercare di individuare la fonte dei miasmi è stato presentato da Giuseppe Magro alla presenza degli assessori Maria Chiara Soldini, Renato Baratti, Beatrice Morandi e Mattero Tomasoni. I consiglieri comunali Marco Togni, Matteo Mirto e Giovanni Mazzei.

«IL MONITORAGGIO inizierà ufficialmente il 3 aprile e si concluderà il 4 luglio», ha annunciato Magro. Tre mesi in cui verranno sviluppate quattro fasi: in un primo frangente si raccoglieranno le segnalazioni virtuali (attraverso la piattaforma on line Qcumber) e cartacee e verrà attivato un tavolo di confronto. In seguito, invece, si passerà alla verifica dell’impatto olfattivo. Poi un riesame dell’eventuale odore con la presentazione di un piano per azzerare le fonti del tanfo. Il gruppo di lavoro sarà formato dalla società di Giuseppe Magro, Algebra, dal Cerc di Cambridge e dallo Iaia Italia.

DALLA PLATEA, molti residenti hanno espresso perplessità rimarcando che il monitoraggio attraverso Qcumber, è stato portato avanti in questi mesi senza apprezzabili risultati. «Sembra una sorta di ritorno al passato ed in più vorremmo sapere che fine ha fatto l’indagine epidemiologica dell’Ats», hanno sottolineato alcune persone presenti fra il pubblico. Più sfumata, ma nello stesso tempo critica, l’analisi di Barbara Padovani, esponente del comitato Sos Terra: «Siamo sempre favorevoli ad azioni in difesa dell’ambiente, ma ci saremmo aspettati qualcosa di più tecnologico e non la semplice richiesta di aiuto alla cittadinanza», ha osservato Barbara Padovani.

Il Comune non ha lesinato risorse nell’operazione affidando un incarico da 30 mila euro alla società di Magro che ha rivendicato l’efficacia del monitoraggio. «La raccolta dati partirà soltanto nei prossimi giorni in quanto la stazione meteo climatica è stata installata all’interno della discarica Systema Ambiente soltanto a gennaio 2017 - ha affermato -. Il monitoraggio, inoltre, si estenderà per un raggio di tre chilometri a partire dalla scuola elementare di Vighizzolo».

«Dispiace chiedere ai cittadini un ulteriore sforzo - ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Mariachiara Soldini - ma occorre seguire delle norme ben precise per provare a risolvere il problema».

«Ciò che produrremo - ha concluso Magro - sarà un pilastro fondamentale per provare a far tornare la situazione di Vighizzolo alla normalità». Ma i cittadini della frazione di Montichiari sembrano non crederci più.

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