Ambiente, le gev scoprono
una «cascina degli orrori»

Liquami: una piaga nella Bassa
Liquami: una piaga nella Bassa
Liquami: una piaga nella Bassa
Liquami: una piaga nella Bassa

Una certa politica di derivazione regionale ne farebbe volentieri a meno, mentre dalle guardie ecologiche continuano ad arrivare esempi concreti dell’importanza della vigilanza volontaria ambientale: l’ultimo caso è relativo a Offlaga, e disegna un quadro sì eccezionale ma probabilmente non unico.

«Dobbiamo solo completare la documentazione da inviare alla Procura, che in seguito valuterà quali azioni intraprendere nei confronti dell’azienda agricola». Un’azienda che le gev hanno controllato insieme agli agenti della polizia locale di Manerbio e a un veterinario dell’Ats di Leno: si tratta di un allevamento nella frazione Faverzano che si è rivelato un cimitero non autorizzato di suini e insieme una fonte di sversamenti illegali di liquami nei canali della zona.

In attesa di concludere la compilazione del verbale di segnalazione, che verrà sempre in collaborazione tra gev e agenti della locale, i volontari parlano di «una situazione desolante: i ripetuti sversamenti di liquami, oltre ad aver intaccato il suolo sono finiti anche in due canali utilizzati per l’irrigazione dei campi».

Poi c’è l’aspetto più macabro della vicenda, quello rappresentato dal ritrovamento di numerose carcasse di animali e di abbondanti ossa interrate senza troppi scrupoli. Gli agenti raccontano e documentano il ritrovamento di diversi animali morti e abbandonati da settimane nel perimetro dell’azienda di Faverzano, e ora si aspettano una verifica approfondita dello stato del sottosuolo su eventuale indicazione della magistratura. V.MOR.

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