Anziano ucciso da un cancello:
sono ancora ignoti i proprietari

di Valerio Morabito
Il varco del cancello che ha travolto l’anziano agricoltorePietro Dellaglio, 94 anni
Il varco del cancello che ha travolto l’anziano agricoltorePietro Dellaglio, 94 anni
Il varco del cancello che ha travolto l’anziano agricoltorePietro Dellaglio, 94 anni
Il varco del cancello che ha travolto l’anziano agricoltorePietro Dellaglio, 94 anni

Di chi è la proprietà del terreno in cui è morto martedì sera il 94enne Pietro Dellaglio di Calvisano, schiacciato da un pesante cancello? È questa la domanda a cui stanno cercando di dare una risposta gli inquirenti.

I CARABINIERI di Calvisano, a tal proposito, hanno provato a risalire alla proprietà dell'area (posta sotto sequestro penale) nell'ufficio tecnico comunale, ma dalle carte catastali non risulterebbe completata neanche l'espropriazione del terreno alla famiglia Dellaglio durante il periodo in cui doveva essere realizzato il depuratore di Visano. Si tratta di un arco di tempo che risale a oltre 20 anni fa. Con grande probabilità quei documenti non sono aggiornati e dunque, nella giornata di oggi, le forze dell'ordine si recheranno a Palazzo Broletto per capire davvero chi è il proprietario del campo. In un contesto così incerto la famiglia attende maggiori spiegazioni su quello che è accaduto. Il magistrato ha disposto l’ispezione cadaverica, ma ancora non ci sono notizie. La famiglia è chiusa nel dolore. La figlia dell'agricoltore, Dina Dellaglio, è di poche parole: «Mio padre era una persona riservata e non gli sarebbe piaciuta tutta questa attenzione nei suoi confronti- spiega-. Pietro Dellaglio era un reduce della Seconda guerra mondiale, internato dopo l’8 settembre 1943 dalla Grecia ad un campo di lavoro in Germania, vicino a Lubecca, dove era stato rinchiuso, con tutte le sofferenze che un luogo del genere provoca, di produrre armi».

PIETRO DELLAGLIO, classe '22, aveva attraversato la Seconda guerra mondiale e poi si era iscritto all'Associazione nazionale ex internati.

«Riservato, semplice, un uomo di poche parole che aveva acquisito la saggezza dovuta alla sua età - lo ricorda la figlia Dina -. Negli ultimi anni aveva deciso di vivere a stretto contatto con la famiglia e gli amati terreni nella frazione di Mezzane di Calvisano. Quando stava in casa era sempre in nostra compagnia, ma avevamo un po' di apprensione quando usciva. Ad ottobre aveva avuto qualche problema al polso che lo aveva costretto a rimanere in casa, ma dopo aveva ripreso a muoversi. Nonostante l'età, aveva una grande forza e volontà ed era molto attivo».

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