Armati assaltano
oreficeria. Rapina
a Bagnolo

Il sopralluogo dei carabinieri
Il sopralluogo dei carabinieri
Il sopralluogo dei carabinieri
Il sopralluogo dei carabinieri

Due giovani e una ragazza. Si sono finti clienti, ma una volta varcata la soglia dell’orologeria-oreficeria «Olivari» di Bagnolo, il sorriso di circostanza sfoggiato per non destare sospetti si è trasformato in un’espressione dura e determinata.

I DUE INDIVIDUI - erano da poco passate le 18,30 di ieri - hanno estratto dalla tasca del giubbotto una pistola puntandola contro la commessa che, paralizzata dalla paura, si è fatta immobilizzare dalla ragazza della banda senza neppure abbozzare una reazione. La coppia di banditi ha fatto poi irruzione nel laboratorio dove il titolare Silvano Olivari, 79 anni, stava riparando dei cronografi. Il commerciante ha provato a ribellarsi, ma anche a causa dell’età avanzata è stato subito sopraffatto dai banditi, che dopo avergli fatto aprire la cassaforte minacciandolo, gli hanno legato i polsi con delle fascette da elettricista. Svaligiato il forziere e razziato tutto il razziabile (per lo più cronografi e orologi), i due rapinatori sono tornati nel negozio arraffando altra merce: prima di fuggire hanno distrutto la telecamere di videosorveglianza. Una circostanza che fa ritenere gli investigatori che ad agire sia stata una banda specializzata. Mantenendo un sangue freddo «glaciale», i componenti del commando sono usciti dall’orologeria che si trova in via 26 Aprile, proprio di fronte al passaggio a livello, e sono saliti su un’utilitaria, pare una Fiat Panda, prima di allontanarsi in direzione della stazione ferroviaria e imboccare via Gramsci, la spina dorsale di Bagnolo. La commessa ha liberato il titolare prima di lanciare l’allarme. Sul posto sono confluiti in pochi minuti due equipaggi del Radiomobile di Verolanuova. Nel frattempo in tutta la Bassa scattava il piano di controlli anti-rapina, che fino a tarda sera non aveva dato risultati concreti. Neppure l’utilitaria, quasi sicuramente un’auto rubata, è stata ritrovata. A causa dello shock, la dipendente dell’orologeria, una 55enne di Bagnolo, ha accusato un leggero malore ma non ha avuto bisogno di cure. Comprensibilmente provato il titolare, che non ha riportato ferite durante l’irruzione della banda, che sarebbe composta da italiani.

L’accento meridionale dei responsabili del raid ha fatto imboccare la pista dei pendolari delle rapine. Il valore della refurtiva deve essere ancora quantificato. R.PR.

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