Assolta la nomade accusata
dello spaccio a Francesca

Il campo nomadi di Calcinatello
Il campo nomadi di Calcinatello
Il campo nomadi di Calcinatello
Il campo nomadi di Calcinatello

Non c’è un nome. A quasi cinque anni di distanza non si sa chi cedette la droga che per Francesca Manca si rivelò fatale. A processo, con l’accusa di morte come conseguenza di altro delitto c’era Adriana Radulovic. L’accusa nei confronti della nomade che vive nel campo nomadi di Calcinatello era appunto d’aver venduto lo stupefacente alla giovane di Vighizzolo morta nel settembre 2011 alla Fascia d’Oro di Montichiari. La vicenda, su cui indagarono i carabinieri assunse dimensioni ancora più drammatiche poichè il padre della ragazza, nelle settimane successive alla morte della figlia, imbracciò un fucile a pallettoni e sparò verso una delle casette del campo nomadi, uccidendo un giovane romeno che era totalmente estraneo alle vicende di spaccio. Perchè, se è vero che il giudice Roberto Spanò ha assolto con formula piena Adriana Radulovic, difesa dall’avvocato Alessandro Asaro, altrettanto certo è che la giovane stroncata dalla droga in passato avrebbe acquistato lo stupefacente al campo nomadi. E che nel campo, sulla base delle indagini dei carabinieri c’erano discussioni tra chi lo abitava per contendersi le cessioni.

COSÌ COME, aspetto importante, è emerso che i clienti andavano a comprar droga nella baracca in cui vedevano accesa la luce. Ma dalle indagini non è emerso alcun elemento in grado di ricondurre la cessione della droga, da parte di Adriana Radulovic a Francesca Manca. Ora quindi l’assoluzione. M.P.

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