Azzano in stato di dissesto va ai tempi supplementari

di Massimiliano Magli
Angela Pizzamiglio  (Azzano)
Angela Pizzamiglio (Azzano)
Angela Pizzamiglio  (Azzano)
Angela Pizzamiglio (Azzano)

Tra i casi particolari dei Comuni che non hanno ancora approvato il bilancio figura Azzano Mella che ha dichiarato lo stato di dissesto il 20 ottobre. Da gennaio l’ente locale è sotto tutela finanziaria, nel senso che il commissario Aurelio Bizioli affianca il sindaco Angela Pizzamiglio. L’avvento del commercialista oltre a sbloccare il pagamento degli stipendi dei dipendenti comunali ha consentito di avviare un radicale piano di risanamento dei conti. In questo contesto di difficoltà, l’ultimatum del prefetto non riguarda Azzano Mella. «PROPRIO LA NOMINA del commissario – precisa il sindaco – ha fatto scattare una proroga sino alla fine di aprile: entro quella scadenza approveremo il bilancio - assicura Angela Pizzamiglio -. In una comunità già preoccupata per le vicissitudini finanziarie del Comune, è doveroso spiegare perché per noi non valeva il termine di scadenza del 31 marzo. Con una pianificazione rigorosa l’Amministrazione civica sta, passo dopo passo, uscendo dal guado. Il varo del preventivo è un passo importante e cruciale che compiremo nel rispetto e nei tempi previsti dalla legge. Un segnale che il peggio è forse alle spalle». Il commissario è impegnato soprattutto a mettere in regola i conti e le esposizioni al 31 dicembre 2017. Azzano vive momenti difficili da 17 agosto quando il tribunale civile ha autorizzato il pignoramento dei conti comunali da parte della Sa-Fer Spa di Corte Franca, società che avrebbe dovuto costruire il polo logistico per Esselunga, progetto affossato dal Comune sotto la spinta della protesta dei cittadini. Nel frattempo i privati avevano versato 5 milioni di euro come oneri e standard: la metà venne restituita, il resto era già stato speso dall’Amministrazione civica. A quel punto fu varato un piano di rientro rateale. Il rimborso del debito si è fermato a 800 mila euro. A dicembre la Sa-Fer ha preteso subito il residuo del credito di 1,7 milioni. Una richiesta che dopo la sentenza del tribunale ha provocato lo stato di dissesto.

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