Azzano, municipio alle corde
Conti bloccati per il caso Safer

di Massimiliano Magli
Il sindaco Angela PizzamiglioUna istantanea relativa alla vecchia protesta contro il polo logistico
Il sindaco Angela PizzamiglioUna istantanea relativa alla vecchia protesta contro il polo logistico
Il sindaco Angela PizzamiglioUna istantanea relativa alla vecchia protesta contro il polo logistico
Il sindaco Angela PizzamiglioUna istantanea relativa alla vecchia protesta contro il polo logistico

In principio c’è stato il «no» al polo logistico. È passato del tempo, ma quella scelta si sta rivelando un boomerang per il Comune di Azzano Mella; al centro di quella che sembra una ritorsione e che sta paralizzando le casse comunali. Ora la giunta sta pensando a un mutuo per uscire dal guado, ma la risposta delle banche potrebbe non essere all’altezza vista la condizione finanziaria dell’ente.

La giunta di centrodestra di Angela Pizzamiglio ha informato lunedì sera il consiglio comunale della grave situazione di dissesto. Tutto è nato dopo che la Safer, la società che avrebbe dovuto costruire il polo per conto di Esselunga, ha chiesto indietro i 5 milioni di euro versati a titolo di oneri all’ente locale. Denaro contante, che in realtà era stato speso per circa la metà dalla giunta di Franco Gaspari archiviata nel 2011.

Poi è arrivato il centrosinistra di Silvano Baronchelli, che ga amministrato fino allo scorso giugno e ha attivato una procedura di rientro, concordata con la Corte dei Conti, per restituire i quattrini: circa la metà della somma era già in cassa ed era stata versata subito, poi è partito un piano di versamenti per 230 mila euro annui, regolarmente rispettato dal 2015 a oggi per tre rate.

Insomma: alla Safer mancano 1,7 milioni di euro e il Comune si dimostra virtuoso nella restituzione, ma alla società evidentemente non basta, e dopo una serie di sentenze tra Corte dei Conti (che può solo approvare l’atteggiamento contabile di un ente pubblico ma non dirimere le liti con terzi), Tar e Tribunale civile, ne è arrivata una di quest’ultimo datata 17 agosto che ha portato nei giorni scorsi al blocco dei conti del municipio.

Impossibile? Per niente: «Eravamo già in condizione di pagare i nostri debiti - commenta il sindaco -, invece ora abbiamo tutti i conti paralizzati. Così i dipendenti non possono ricevere lo stipendio: parliamo di sette persone che non hanno quanto spetta loro. Confido nella magistratura, visto che noi abbiamo dimostrato la nostra solvibilità. Ma evidentemente c’è acredine nei nostri confronti».

LA RITIENE una ritorsione per non aver concesso il polo logistico? «A fermare l’opera è stata innanzitutto la comunità, e l’amministrazione ha interpretato il pensiero della gente con gli atti. Cosa vogliono queste aziende non lo sappiamo, di certo sappiamo che i problemi che si stanno creando sono enormi».

L’appello del sindaco è anche alla magistratura: «Ne rispettiamo i dettami, ma chiediamo di valutare la possibilità di una elasticità collaborativa. Falliscono aziende con milioni di euro mai versati, altre con il concordato in bianco versano una parte risibile del debito mentre noi stiamo versando gradualmente tutto».

La prospettiva, nella peggiore delle ipotesi, è la nomina di un liquidatore che si occupi delle casse civiche.

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