Banda di Brescia:
sul pentagramma
ruota un universo

La Filarmonica Isidoro Capitanio durante un’esibizione: il complesso bandistico cittadino è composto da ottanta  strumentisti
La Filarmonica Isidoro Capitanio durante un’esibizione: il complesso bandistico cittadino è composto da ottanta strumentisti
La Filarmonica Isidoro Capitanio durante un’esibizione: il complesso bandistico cittadino è composto da ottanta  strumentisti
La Filarmonica Isidoro Capitanio durante un’esibizione: il complesso bandistico cittadino è composto da ottanta strumentisti

Cinzia Reboni

Correva l’anno 1967... Potrebbe iniziare così la storia di Sergio Negretti, direttore della Filarmonica Isidoro Capitanio, la Banda cittadina di Brescia che oggi conta ottanta strumentisti. «Quell’anno - spiega Negretti - il maestro Giovanni Ligasacchi reclutava giovani talenti alla scuola elementare Calini per il suo Centro musicale. La mia prima esperienza bandistica è stata lì, tra i banchi di scuola. Da secondo tamburo sono passato al trombone - con tanto di diploma al Conservatorio -, poi vice direttore al fianco di Arturo Andreoli e infine, nella primavera del 2000, sono salito sul podio».

Una vita per la musica, seguendo la traccia lasciata da Ligasacchi. «Anche oggi, come allora, è determinante il lavoro di sensibilizzazione che viene svolto nelle scuole - spiega Negretti -. C’è necessità di avere un ricambio per garantire alla Banda un assetto organico. Fondamentale il ruolo dei musicisti affermati, ma bisogna dare spazio anche alle nuove generazioni».

LA ISIDORO CAPITANIO del resto si è sempre mossa su questi binari. Dopo l’avvio del Centro musicale giovanile, la sua funzione educativa è proseguita nel 1986 con la creazione della Scuola popolare di musica, aperta a giovani e adulti. Nel 2001 ha dato vita a «Conoscere la banda», un percorso che prevede incontri sia nella sede, all’interno del Parco di via Odorici, che nelle scuole. In questo modo i bambini hanno la possibilità di conoscere e provare gli strumenti che compongono l’organico bandistico. Ultimo in ordine di tempo il progetto «Facciamo la banda», in collaborazione con la Fondazione Teatro Grande, che offre la possibilità ai giovanissimi delle scuole elementari e medie di imparare a suonare uno strumento e, al termine del percorso, formare una nuova banda di piccoli musicisti. Grazie a tutti questi progetti, attorno all'Associazione ruota un microcosmo di un centinaio di potenziali futuri strumentisti.

Gli allievi della banda sono attualmente circa 170, «divisi in 3 gruppi giovanili - sottolinea Sergio Negretti -: quello di primo livello, a partire dagli 8 anni, poi la Junior ed infine la Senior, ma è stato avviato anche un corso propedeutico musicale dai 4 anni per una ventina di bambini. La scuola è frequentata anche da ragazzi disabili e, aspetto fondamentale, gli strumenti vengono forniti gratuitamente dall’Associazione. Un’opportunità straordinaria per avvicinarsi alla musica».

Sergio Negretti è affiancato da Giuliano Mariotti, «ma il suo ruolo non è semplicemente quello di vice direttore - precisa -. Mariotti è un compositore di musica originale per banda, e il nostro compito è anche quello di divulgare questo tipo di repertorio». L’argomento non può che rimandare alle origini: «Ligasacchi da questo punto di vista fu un pioniere: aveva il pallino della musica sinfonica russa, per primo ha sdoganato molti compositori europei». Fondamentale il rapporto con l’Amministrazione comunale: la Banda cittadina è stata la prima in Italia a firmare una convenzione con il Comune. «La collaborazione con le istituzioni è importante - sottolinea Luigi Fertonani, che da due anni ha raccolto l’eredità di Ruggero Ruocco alla presidenza dell’Associazione - e non si concretizza soltanto nella concessione della sede, ma anche in molte altre cose, a partire dalle nuove divise».

Quanto ai componenti della Banda cittadina, «ho trovato un gruppo che si dedica con passione e impegno assoluto alla musica - conclude Fertonani -. Il ruolo della banda non è solo quello di organizzare concerti, ma deve avere una funzione sociale attraverso le iniziative dedicate ai giovani nelle scuole, perchè il ricambio è fondamentale».

UN’ASSOCIAZIONE solida, la Isidoro Capitanio, che può contare su un gruppo compatto, coadiuvato dal segretario Enio Esti e da Marina Maccabiani, che si occupa del settore giovanile. Tra le iniziative, anche la pubblicazione della rivista bimestrale «Brescia Musica» e un archivio musicale completamente catalogato che comprende oltre duemila partiture di musica per banda. Nel 1998 la Isidoro Capitanio ha anche messo in scena, in prima assoluta al Teatro Grande nell’ambito della stagione lirica, l’opera «Pasqua fiorentina» di Isidoro Capitanio, registrata dal vivo e pubblicata in due cd dalla casa discografica Bongiovanni di Bologna.

Suggerimenti