Bestiame
squartato,
Sos al prefetto

Una bestia squartata nell’incursione in una stalla di Ghedi
Una bestia squartata nell’incursione in una stalla di Ghedi
Una bestia squartata nell’incursione in una stalla di Ghedi
Una bestia squartata nell’incursione in una stalla di Ghedi

Faccia a faccia ieri tra il prefetto di Brescia Valerio Valenti e gli allevatori di Copagri sulla vicenda delle mucche squartate nella Bassa.

L’incontro era stato sollecitato dalla Confederazione produttori agricoli dopo l’ennesima mattanza ai danni di un’azienda agricola di Leno. «Da parte del prefetto c’è stata grande disponibilità di fronte alle nostre richieste, da parte nostra abbiamo sottolineato la necessità di sensibilizzare le aziende agricole nel denunciare i furti che subiscono, in modo da avere un quadro reale della situazione in tutta la Provincia di Brescia», ha dichiarato al termine Alessandro Baronchelli.

Il delegato della Copagri provinciale ha tenuto a mettere in evidenza che «è necessario denunciare anche i furti di gasolio, che in alcune circostanze possono apparire banali, in modo da avere un quadro reale della situazione. Fino ad oggi, a parte i casi eclatanti in cui è stato massacrato il bestiame, non abbiamo una completa conoscenza dei furti che si sono verificati sui territori».

IL PREFETTO Valerio Valenti e i vertici della Copagri hanno provato a trovare una soluzione di fronte a un fenomeno inquietante. «Il Prefetto si è impegnato a coinvolgere le forze dell’ordine per arginare il problema. In più abbiamo chiesto un diretto coinvolgimento dei Comuni, magari con l’installazione di telecamere e di una illuminazione negli incroci strategici dove si trovano le stalle delle centinaia di agricoltori bresciani», ha aggiunto Alessandro Baronchelli. Nei prossimi giorni, dunque, Copagri metterà nero su bianco una proposta per i Comuni in materia di sicurezza. Certo, in un contesto del genere occorre riflettere anche sugli uomini a disposizione delle forze dell’ordine sul territorio. A Montichiari, per esempio, su una popolazione che ha superato i 25 mila abitanti ci sono soltanto nove carabinieri, che devono occuparsi di controllare una zona ampia e con diverse problematiche. Dunque la maggiore sicurezza della Bassa bresciana passerà anche dall’incremento numerico dei militari.

Tutto, come è noto, è iniziato a Montichiari, per proseguire a Ghedi dove nella stessa notte erano stati squartati due bovini in altrettante aziende. Episodi che hanno spinto gli investigatori a non sottovalutare il caso. L’autore o gli autori hanno dimostrato di conoscere molto bene la Bassa, muovendosi con disinvoltura anche nelle notti di nebbia e raggiungendo stalle molto lontane dalle principali vie di comunicazione. Una situazione che sta preoccupando gli allevatori, i quali oltre ai problemi quotidiani dovuti alla situazione economica, temono anche per questi episodi.V.MOR.

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