Betulla: «Un’area grande 78 ettari»

Gabriele Pellegrini
Gabriele Pellegrini
Gabriele Pellegrini
Gabriele Pellegrini

Grande partecipazione all'assemblea pubblica che si è svolta giovedì sera all'oratorio di Montirone. L'evento, organizzato dal circolo intercomunale di Legambiente «La nostra Terra» che raggruppa i paesi di Ghedi, Castenedolo, Montirone e Borgosatollo, ha posto al centro dell'attenzione la vicenda dell'apertura della cava Betulla e del bitumificio al suo interno. NON SONO MANCATE le critiche all'amministrazione comunale di Montirone, accusata dal segretario del circolo di Legambiente Emanuele Consoli di «scarsa trasparenza». «Nell'albo pretorio del Comune - ha aggiunto Consoli - non sono mai state pubblicate le indizioni delle conferenze dei servizi alle quali abbiamo partecipato con difficoltà. In più abbiamo avuto problemi all'accesso agli atti, soprattutto riguardo al progetto industriale presentato dalla società Inertis». Gabriele Pellegrini del direttivo Legambiente Lombardia ha ricordato le proporzioni della nascente cava Betulla. «Si tratta dell'Ate 36 - ha dichiarato Pellegrini - ed il terreno recintato in cui verrà realizzata la cava è di 78 ettari di terra, paragonabile a 120 campi di calcio messi insieme». Alla serata è intervenuto anche Federico Balestreri dell'associazione italiana medici per l'ambiente, il quale ha ricordato le conseguenze che un impianto del genere potrebbe avere per il territorio circostante. In più è stato ricordato «il rischio di inquinamento della falda che interessa Montirone e Ghedi già idrogeologicamente vulnerabile». Tra i relatori don Gabriele Scalmana, responsabile Pastorale del creato della Diocesi di Brescia. V.MOR.

Suggerimenti