Bitumificio nella cava:
supplementari in vista

Con una assenza che ha fatto decisamente la differenza, le istituzioni dello Stato «hanno dato un nuovo schiaffo ai cittadini». Non usa mezzi termini il parlamentare del Movimento 5 Stelle Ferdinando Alberti commentando la conferenza dei servizi di venerdì mattina sulla Cava Betulla di Montirone. Si doveva discutere dell’autorizzazione o del no al progetto di un bitumificio da costruire in quest’area, e i principali enti e uffici che avevano già espresso un parere negativo, ovvero Provincia e Arpa, non si sono visti aprendo teoricamente la strada alla costruzione.

«SIAMO DI FRONTE a un film già visto: la volontà di realizzare un impianto senza alcuna valutazione di impatto ambientale. È un rammarico - aggiunge l’esponente dei % Stelle - che alla conferenza dei servizi non abbiano partecipato enti come Arpa, Ats e Provincia. Del resto le scelte più importanti per i cittadini che impattano sulla qualità della loro vita non possono essere prese un venerdì di agosto e da enti in contumacia».

Poi il deputato ricorda la necessità di considerare il bitumificio della Cava Betulla nel contesto in cui verrebbe realizzato: «Le norme ambientali vanno aggiornate tenendo conto degli impatti cumulativi di ogni impianto in un determinato territorio. Oggi non possiamo più considerare singolarmente gli stressor, ma dobbiamo valutare e prevenire gli effetti combinati della moltitudine di inquinanti che ogni giorno vengono immessi in aria, acqua e suolo».

Intanto torna sul caso anche il circolo di Legambiente «La nostra Terra»: il presidente Emanuele Consoli precisa che anche se l’Arpa, come altri enti, non ha partecipato alla conferenza dei servizi «è stata coinvolta nella procedura di Aua (autorizzazione unica ambientale) e che la conferenza semplificata voluta dal Comune non è stata valutata dall’agenzia in quanto il parere sul permesso di costruire non è dovuto».

IN SIMULTANEA, sempre l’Arpa ha trasmesso una nota all’ente locale: una raccomandazione sulla necessità della tutela della falda. Dopo l’incontro dimezzato, la Provincia continua a non esprimere un parere favorevole sulla realizzazione del bitumificio, ma ha trasmesso per posta elettronica al Comune di Montirone l’Aua rilasciata alla srl Inertis solo per gli impianti di frantumazione degli inerti e non per per la produzione di conglomerati bituminoso-cementizi.

In sostanza, il Broletto ha indicato la necessità di sottoporre i progetti a una nuova Via (Valutazione di impatto ambientale) in quanto non presenti in quella originaria relativa alla sola gestione dell’ambito estrattivo. Non tutto è perduto, verrebbe da dire. V.MOR.

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