Bocciodromo, il futuro è incerto

di M.MA.
Il bocciodromo
Il bocciodromo
Il bocciodromo
Il bocciodromo

Addio al bocciodromo di Castelcovati. Per la struttura, realizzata una quindicina d’anni fa, è arrivata una mesta sorte. Si chiude. Non è ancora stata disposta alcuna demolizione, ma la cosa certa è che l’edificio è fermo ormai da un semestre, dopo che la locale bocciofila ha gettato la spugna. Una perdita importante per il mondo sportivo covatese, visto che, anche a fronte della crisi del mondo calcistico legato al centro, il bocciodromo rappresentava una fonte attrattiva che garantiva la frequentazione di tutto l’impianto, bar compreso. A questo si aggiunga il fallimento, sei anni fa, del progetto di un gestore che avrebbe dovuto costruire nuovi spogliatoi e spazi di gioco. La vicenda, finita in carte bollate, ha lasciato incompiuta l’opera, mentre l’edificio semi costruito venne demolito. Da dove arriva dunque la fine di questa esperienza? «Sono dispiaciuta - ha spiegato il sindaco Alessandra Pizzamiglio - perché rappresentava una risorsa sociale della nostra comunità, una fonte di aggregazione. Tuttavia, con l’aumentare dell’età di alcuni responsabili e con l’apertura del bocciodromo di Chiari, l’utenza ha finito per calare in modo drastico, fino alla comunicazione di pochi mesi fa che ha sancito la fine dell’esperienza. Ora stiamo valutando cosa fare per questa infrastruttura, del tutto particolare perché ha delle altezze che non consentono di riconvertirla facilmente: è troppo bassa, infatti, per diventare ad esempio un campo da pallavolo o da tennis». Il sindaco ha annunciato la partecipazione a un bando regionale per affrontare un progetto di riqualificazione per circa 300 mila euro. «Molto deciderà della risposta del Pirellone» ha ammesso il primo cittadino. Anna Lisa Secchi, consigliere all’opposizione con Castelcovati Bene Comune: «Non la vedo così facile. Capisco che il bocciodromo possa non essere più attuale, ma il Comune ha gettato via dieci anni, con progetti che non stavano in piedi, perdendo molte realtà giovanili che avrebbero contribuito a tenere vivo l’impianto nel suo complesso. Anziché la mia analisi, si prendano i fatti e si capisce guardando il nostro oratorio che quando si lavora con due quattrini ma con il cuore, i risultati diventano impressionanti, con decine e decine di iscrizioni». •

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