Calvisano, morte sospetta per un 86enne

di Valerio Morabito
Attesa per gli esiti delle analisi sui casi di polmonite
Attesa per gli esiti delle analisi sui casi di polmonite
Attesa per gli esiti delle analisi sui casi di polmonite
Attesa per gli esiti delle analisi sui casi di polmonite

Un'altra morte sospetta per legionella, legata a filodoppio all’epidemia di polmonite che ha colpito la Bassa bresciana orientale all’inizio di settembre. La Procura di Brescia ha disposto l'autopsia sulla salma di un 86enne di Calvisano, deceduto il 13 ottobre all'ospedale di Desenzano in seguito a complicazioni legate ad una polmonite batterica. Il caso è così finito sul tavolo del sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo. DEL RESTO le linee guida della Procura, da quando è esploso l'allarme sanitario, sono state sin troppo chiare: porre sotto i riflettori giudiziari tutti i casi di morti sospette, che in un modo o nell'altro potrebbero essere riconducibili all'epidemia. In attesa degli esiti dell'esame autoptico, i funerali dovrebbero celebrarsi nel pomeriggio di domani nella chiesa parrocchiale di Calvisano. In un contesto del genere, mentre l'incubo dell'epidemia sulla Bassa non è svanito del tutto, non è invece morto per legionella il 76enne di Acquafredda deceduto nei primi giorni di settembre. Un sospetto, dunque, che si è dimostrato infondato nel paesino tra i più colpiti dalla polmonite. Intanto Carpenedolo è pronto per l’addio al 49enne deceduto il 10 ottobre e sul quale è già stata effettuata l'autopsia che dovrà sancire se il decesso è dovuto alla legionella. Sul fronte delle indagini delle autorità sanitarie per identificare la causa ambientale che ha scatenato l'epidemia ci potrebbero essere dei risultati già a partire dai prossimi giorni. Esiti che potrebbero confermare il legame tra i risultati delle analisi svolte su alcuni pazienti e la tipologia di legionella trovata nelle torri di raffreddamento tra Carpenedolo, Calvisano e Visano. Si tratterebbe della legionella pneumophila sierogruppo 2-14. Mentre, in generale, in Italia circa il 90% dei casi è dovuto a legionella pneumophila sierogruppo 1. In contemporanea l'attenzione delle autorità sanitarie continua a concentrarsi sui talloni d'Achille, dal punto di vista ambientale, del territorio circostante. Una sorta di mappatura che potrebbe individuare la causa dell'epidemia ed in generale fornire un aiuto concreto per l'immediato futuro nel caso dovessero registrarsi nuovi allarmi. Per questo motivo alcuni comuni, con in testa Calvisano, hanno fornito ad Ats Brescia alcuni dati sulle situazioni ambientali delle loro zone, proprio per provare a comprendere cosa è successo a partire dalla fine di agosto. •

Suggerimenti