Campagne desertificate addio Decolla l’operazione alberi

di M.MA.
Campi e canali senza una pianta: Barbariga cambia la scena
Campi e canali senza una pianta: Barbariga cambia la scena
Campi e canali senza una pianta: Barbariga cambia la scena
Campi e canali senza una pianta: Barbariga cambia la scena

In un’epoca tanto incurante verso l’ambiente, nella quale gli agricoltori disboscano le rive di fossi e canali per occupare ogni spazio con le colture, a Barbariga hanno deciso di innestare la retromarcia e di avviare un progetto di arricchimento del verde rurale. Sabato alle 14.30, nel Parco Andeni debutterà un progetto voluto dagli Amici della chiesetta di San Gervasio e appoggiato dal Comune, che ha deciso di individuare gli alberi come «cittadini» da tutelare. «Per questo - spiega il sindaco Giacomo Uccelli - abbiamo promosso questa giornata che prevede la messa a dimora di nuove piante sulle rive dei fossi oggi drammaticamente private della vegetazione. L’abbiamo promossa seguendo il progetto di un'associazione molto attiva sul fronte ambientale». IN TUTTO saranno una cinquantina i nuovi giovani alberi, e naturalmente apparterranno tutti a specie autoctone. Antonio Ferrari, presidente dell’associazione, e Fabrizio Boiocchi, guardia volontaria del Parco dell’Oglio, raccontano il progetto. «Il nostro territorio sta diventando paurosamente brullo. Così abbiamo pensato di far capire agli adulti il rischio che corriamo coinvolgendo i loro figli e nipoti: ogni tutore delle cinquanta piante riporterà il nome del bambino che l’ha collocata in terra. Questa iniziativa ovviamente è stata decisa con gli agricoltori che accoglieranno i nuovi fusti: useremo terreni privati, e con loro abbiamo concordato il mantenimento delle piante per diversi anni». Il problema è infatti il dopo, perchè molte operazioni di rimboschimento finanziate anche dagli enti pubblici falliscono perché chi le promuove non si occupa poi di irrigare. «È una brutta prassi che conosciamo bene. Lo scorso anno - conclude Boiocchi - abbiamo promosso una prima sperimentazione che ha visto quattro interventi per dare da bere alle nuove piantagioni». Dei 50 alberelli che verranno trapiantati, 30 sono stati offerti dalla Regione attraverso l’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste (Ersaf). Alle 17 la giornata, alla quale sono invitate tutte le famiglie, si concluderà con una merenda. Tornando all’Ersaf, i vivai dell’ente sono un paradiso per gli appassionati di botanica e per chi vuole fare bene all’ambiente realizzando un giardino autoctono, ovvero con specie non esotiche. Qui i giovani alberi possono essere acquistati a prezzi popolari (da 80 centesimi a 3 euro): succede nei vivaio di Breno, oppure a Curno (Bergamo) a una mezz’ora dalla Bassa Bresciana. Oltre agli alberi sono disponibili anche essenze arbustive, come le rose canine, e persino numerose piante acquatiche come giunco, mazzasorda, giaggiolo e ninfea. I PREZZI sono ben lontani da quelli di un vivaio, perchè «noi siamo i custodi delle specie forestali - spiegano all’Ersaf di Curno -. I nostri semi sono certificati e prelevati dai boschi. I vivai invece lavorano soprattutto con le piante ornamentali, quasi sempre non autoctone, per cui chiedere un ontano, un pioppo, un bagolaro o una quercia può diventare problematico e soprattutto costoso». Su www.ersaf.lombardia.it è possibile consultare prezzi e disponibilità. •

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