Il depuratore di Castelcovati non ne può più. Senza ampliamenti da oltre vent’anni, l’impianto di via Marocchina rischia il collasso, essendo ormai sottostimato e inefficiente. E a rischiare è anche l’ambiente, a partire dai canali irrigui in cui scarica da sempre. Ora è arrivato l’ultimatum dell’Unione europea e il Comune dovrà sedersi con Acque bresciane per definire un intervento sempre più urgente. UN PRIMO passo è stato l’individuazione del partner a Sud con cui condividere i lavori, ma il percorso non è semplice come sembra. Sarà Comezzano Cizzago ad accogliere e a trattare i reflui covatesi risolvendo, si spera, una situazione denunciata da tempo da residenti e agricoltori, alle prese coi miasmi spesso insopportabili che si sollevano dalle rogge. La sindaca uscente Camilla Gritti ha confermato la «volontà di concordare con Comezzano Cizzago il progetto ma in effetti i tempi sono piuttosto incerti». Quella attuale, Alessandra Pizzamiglio, si dice ancora meno al corrente del problema: «Dobbiamo informarci meglio sulle ipotesi risolutive». Il depuratore di Comezzano Cizzago si trova in località Breda, e il primo cittadino Mauro Maffioli è altrettanto allarmato: «Non per noi, bensì per Castelcovati, perché noi abbiamo un impianto ancora performante, mentre i sovraccarichi sono tutti là». È chiaro però che i problemi di un Comune sono anche dell’altro, visto che gli scarichi fognari non controllati finiscono per intaccare tutti i territori a valle. A confermare la criticità della situazione è anche l’ex amministratore comunale covatese Luciano Onger: «Già alla fine degli anni Novanta avevamo messo mano all’impianto con alcuni adeguamenti - ricorda -. C’erano problemi di sversamenti nelle rogge e questo era dovuto anche alla fusione delle acque bianche e nere che risolvemmo per non sovraccaricare l’impianto di trattamento. La questione della depurazione - aggiunge - porta con sé problemi seri. Siamo in ritardo in molti Comuni con gli adeguamenti, e come spesso capita in Italia manca un controllo di qualità. E oggi, anche se sono dotati di strutture per la ripulitura delle acque, i nostri territori soffrono per gli effetti di infrazioni enormi. Non basta il patentino: bisogna verificare la qualità dell’acqua rilasciata». Il collettamento con Comezzano Cizzago costerebbe circa milioni; ma i costi potranno moltiplicarsi se l’Europa busserà con le sanzioni. •