Castelcovati, le acque pulite sono un sogno

di Massimiliano Magli
Il depuratore ormai inadeguato di Castelcovati
Il depuratore ormai inadeguato di Castelcovati
Il depuratore ormai inadeguato di Castelcovati
Il depuratore ormai inadeguato di Castelcovati

Il depuratore di Castelcovati non ne può più. Senza ampliamenti da oltre vent’anni, l’impianto di via Marocchina rischia il collasso, essendo ormai sottostimato e inefficiente. E a rischiare è anche l’ambiente, a partire dai canali irrigui in cui scarica da sempre. Ora è arrivato l’ultimatum dell’Unione europea e il Comune dovrà sedersi con Acque bresciane per definire un intervento sempre più urgente. UN PRIMO passo è stato l’individuazione del partner a Sud con cui condividere i lavori, ma il percorso non è semplice come sembra. Sarà Comezzano Cizzago ad accogliere e a trattare i reflui covatesi risolvendo, si spera, una situazione denunciata da tempo da residenti e agricoltori, alle prese coi miasmi spesso insopportabili che si sollevano dalle rogge. La sindaca uscente Camilla Gritti ha confermato la «volontà di concordare con Comezzano Cizzago il progetto ma in effetti i tempi sono piuttosto incerti». Quella attuale, Alessandra Pizzamiglio, si dice ancora meno al corrente del problema: «Dobbiamo informarci meglio sulle ipotesi risolutive». Il depuratore di Comezzano Cizzago si trova in località Breda, e il primo cittadino Mauro Maffioli è altrettanto allarmato: «Non per noi, bensì per Castelcovati, perché noi abbiamo un impianto ancora performante, mentre i sovraccarichi sono tutti là». È chiaro però che i problemi di un Comune sono anche dell’altro, visto che gli scarichi fognari non controllati finiscono per intaccare tutti i territori a valle. A confermare la criticità della situazione è anche l’ex amministratore comunale covatese Luciano Onger: «Già alla fine degli anni Novanta avevamo messo mano all’impianto con alcuni adeguamenti - ricorda -. C’erano problemi di sversamenti nelle rogge e questo era dovuto anche alla fusione delle acque bianche e nere che risolvemmo per non sovraccaricare l’impianto di trattamento. La questione della depurazione - aggiunge - porta con sé problemi seri. Siamo in ritardo in molti Comuni con gli adeguamenti, e come spesso capita in Italia manca un controllo di qualità. E oggi, anche se sono dotati di strutture per la ripulitura delle acque, i nostri territori soffrono per gli effetti di infrazioni enormi. Non basta il patentino: bisogna verificare la qualità dell’acqua rilasciata». Il collettamento con Comezzano Cizzago costerebbe circa milioni; ma i costi potranno moltiplicarsi se l’Europa busserà con le sanzioni. •

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