Cava Betulla, strada
spianata al bitumificio

di Valerio Morabito

Si sono registrate assenze molto pesanti in occasione della conferenza di servizi sincrona dedicata al futuro della cava Betulla di Montirone, e nello specifico sull’autorizzazione o meno al progetto di un bitumificio da costruire all’interno di quest’area. Assenze che sulla base dei principi di legge hanno il valore di un assenso al progetto presentato dalla srl «Inertis».

VENERDÌ mattina non si sono visti i rappresentanti di Arpa, Ats e Provincia: gli enti portatori dei pareri più importanti, e naturalmente la cosa ha lasciato di sasso gli attivisti del circolo di Legambiente «La nostra Terra».

Perchè «L’Arpa aveva espresso un parere negativo nella precedente conferenza asincrona, ma non facendo pervenire alcuna nota in questa circostanza ha automaticamente espresso un parere favorevole», ricorda il presidente del circolo Emanuele Consoli. «Identico il discorso per la Provincia - aggiunge Consoli - sempre contraria all’impianto nel precedente confronto ma assente in questo passaggio cruciale». In sostanza gli unici enti pubblici rappresentati sono stati i comuni di Montirone e Borgosatollo, opposti ai consulenti della Inertis che naturalmente non sono mancati all’appuntamento.

Coerentemente con le posizioni già assunte Borgosatollo ha nuovamente bocciato l’operazione bitumificio, e lo ha fatto attraverso il proprio architetto che ha chiesto «di assoggettare a una Valutazione di impatto ambientale (Via) e non a una semplice conferenza dei servizi il permesso di costruire l’impianto e le opere accessorie».

Montirone continua invece a temporeggiare senza decidere, mentre il Comune di Ghedi, a sua volta grande assente dalla conferenza, resta su una posizione che Legambiente ha definito «pilatesca».

«A Ghedi continuano a sostenere che la questione non è di loro competenza, sottolineando che il traffico di camion non andrà a impattare sulle vie che collegano Borgosatollo al paese», ricorda Consoli.

INFINE, UN SÌ condizionato all’operazione, è arrivato dalla società che gestisce l’aeroporto di Montichiari, che in aggiunta ne ha approfittato per chiedere «monitoraggi ricorrenti per controllare la presenza di uccelli sulla pista che potrebbero creare pericoli per i voli».

E adesso? Le opinioni favorevoli all’apertura di un impianto di produzione di conglomerati bituminosi e cementizi nella cava Betulla sono maggioratarie, ma tutti gli enti hanno dieci giorni di tempo per opporsi all’esito della conferenza dei servizi. Lo faranno?

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