Cento sentinelle per difendere la fragile bellezza delle Torbiere

di Cinzia Reboni
Matteo Lanciani e Gianluigi Lazzari: due referenti dell’associazione Una suggestiva immagine delle Torbiere  del Sebino da troppo tempo in ostaggio di visitatori incivili
Matteo Lanciani e Gianluigi Lazzari: due referenti dell’associazione Una suggestiva immagine delle Torbiere del Sebino da troppo tempo in ostaggio di visitatori incivili
Matteo Lanciani e Gianluigi Lazzari: due referenti dell’associazione Una suggestiva immagine delle Torbiere  del Sebino da troppo tempo in ostaggio di visitatori incivili
Matteo Lanciani e Gianluigi Lazzari: due referenti dell’associazione Una suggestiva immagine delle Torbiere del Sebino da troppo tempo in ostaggio di visitatori incivili

Una nuova associazione di volontariato per «dare voce a tutti quei cittadini che hanno a cuore le Torbiere». L’iniziativa è stata presentata ieri da Matteo Lanciani e Gianluigi Lazzari, che insieme a Silvia Adorni, Stefano Mura ed Antonio Valentini costituiscono il coordinamento degli «Amici della Riserva delle Torbiere». L’iniziativa arriva in un momento delicatissimo per la Riserva soffocata da un chilometro e mezzo di immondizia galleggiante - prevalentemente plastica - nel canneto delle Lamette, sfregiata da una minoranza di visitatori incivili, e minacciata dalla caccia di frodo. In questo contesto il progetto degli «Amici» assume un significato ancora più pregnante. «Vogliamo contribuire, in stretto rapporto con l’Ente gestore della Riserva, per far sì che la fruizione dell’oasi avvenga in maniera consapevole del valore ambientale che quest’area ricopre per la conservazione della biodiversità - spiega Lanciani -, educando quindi al rispetto di quella che è una riserva naturale, ma che a volte viene scambiata per un parco giochi». LA RISERVA delle Torbiere, tra le altre cose, fa parte infatti della rete europea delle aree protette Natura 2000, ed è stata certificata zona umida con decreto ministeriale, area di importanza continentale per gli uccelli, sottoposta a vincolo paesistico-ambientale e riconosciuta dal Cnr nel 1970 come biotopo di eccezionale importanza. La neonata associazione, che ha già superato cento pre-adesioni, vedrà al suo interno una ventina di soci volontari che opereranno ai 4 ingressi e all’interno della Riserva, informando adeguatamente i visitatori e collaborando con la vigilanza, «oggi gravemente carente - sottolinea Gianluigi Lazzari -. É indispensabile tenere sotto controllo, educare e controllare i visitatori che non si attengono alle regole. Ed è fondamentale che i volontari possano avere l’autorità di farlo, dotati di un riconoscimento affinché i visitatori stessi li possano identificare». Controllo e sensibilizzazione sono le parole chiave che racchiudono la filosofia di un’associazione nata da un’esigenza concreta: «Troppe le persone che entrano nella Riserva senza tenere un atteggiamento rispettoso dell’ambiente - spiega Lazzari, che considera le Torbiere “il mio giardino” -, e questo purtroppo anche per la mancanza di segnaletica adeguata che evidenzi quali sono i divieti». Tra i compiti degli «Amici» ci sarà anche quello di «far conoscere e rivalutare la storia di quest’area, raccogliendo le testimonianze, ormai flebili, di chi scavando la torba e l’argilla ha determinato l’attuale aspetto della zona». L’associazione «Amici della Riserva delle Torbiere» ha sede nella stazione di Provaglio d’Iseo. Nelle prossime settimane si procederà all’elezione del presidente. «Tutti possono partecipare come volontari o come semplici sostenitori - spiega Lanciani -: l’iscrizione è gratuita proprio per cercare di raccogliere più adesioni possibili. Il numero farà la differenza, consentendoci di avere un “peso” e di diventare interlocutori credibili. Il nostro obiettivo è di focalizzare l’attenzione di tutti, cittadini ed istituzioni, su un’area piccola ma unica». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti