Si chiamano Presidi ospedalieri territoriali, e come i «Presst», i Presidi sociosanitari territoriali, sono stati concepiti dalla Regione come strutture a «bassa intensità di cura», strutture anche ambulatoriali, destinate a occuparsi di pazienti che hanno bisogno di assistenza continua, ma non delle prestazioni di alta specializzazione di un ospedale grande e per malati acuti. SI FANNO carico di pazienti fragili, o cronici come i dializzati, o che dopo un intervento sono stati dimessi dal centro specialistico ma hanno ancora bisogno di riabilitazione e di essere seguiti quotidianamente attraverso una gestione coordinata e integrata, in stretto rapporto con la medicina di base e con i medici specialisti ambulatoriali. E funzionano 24 ore al giorno, in regime di ricovero e a livello ambulatoriale e domiciliare. I Pot lavoreranno in stretto rapporto con la medicina di base e col Centro servizi (già realizzato nell’ospedale di Manerbio), in cui opera una équipe multidisciplinare costituita da medici, psicologi, assistenti sociali, infermieri ed educatori.