«Dal sindaco promesse e autoritarismo»

di Valerio Morabito
Il  municipio di Remedello: aria tesa fra maggioranza e minoranza
Il municipio di Remedello: aria tesa fra maggioranza e minoranza
Il  municipio di Remedello: aria tesa fra maggioranza e minoranza
Il municipio di Remedello: aria tesa fra maggioranza e minoranza

«È un sindaco o un podestà?». L’interrogativo, pubblico, arriva dalla minoranza consiliare di Remedello e riguarda naturalmente il primo cittadino Francesca Ceruti. Ad andare all’attacco è l’esponente di «Noi Remedello» Elisa Cagiada, e nel mirino ci sono molte cose.

CAGIADA si riferisce a un caso in particolare: la gara per l’appalto dell’efficientamento energetico e dell’illuminazione pubblica. Spulciando il bando, l’opposizione aveva fatto notare la mancanza del Cup, il Codice unico di progetto. La risposta? «Abbiamo ricevuto a domicilio una lettera firmata dal responsabile dell’Ufficio tecnico e dal segretario comunale - racconta Cagiada -, nella quale venivamo invitati a presentarci in Comune per fornire i nostri dati personali e dichiarare la nostra estraneità a quanto affermato. In caso contrario avrebbero provveduto a sporgere querela».

Una reazione che l’opposizione reputa «molto grave; viviamo in una società libera e democratica, e un gesto intimidatorio come questo ostacola l’attività dei consiglieri. In sostanza si tratta di un tentativo della maggioranza di intimidire l’avversario politico». Al di là di questo caso, Cagiada e il gruppo «Noi Remedello» criticano l’operato dell’amministrazione in carica da sette anni. Gli attacchi si muovono su più fronti, e riguardano in primo luogo l’approvazione dei bilanci di previsione 2015 e 2016, perchè «confermano che gli investimenti tanto sbandierati in campagna elettorale erano solo false promesse. Non c’è alcuna traccia degli stanziamenti che dovrebbero riguardare la farmacia comunale e la casa di riposo».

Ma le rimostranze non finiscono qui. Il secondo tema affrontato da Noi Remedello è quello dell’indennità di carica: «Avevamo proposto di annullare il gettone di presenza invitando il sindaco a una riduzione dell’indennità per destinare quelle risorse, circa 10 mila euro, a persone in condizioni di disagio. Invece Ceruti ha fatto ricadere il taglio dell’indennità di Giunta previsto dalla legge solo sugli assessori, mantenendo inalterata la propria».

Infine, la minoranza stigmatizza la presunta «incapacità di ottenere contributi dalla Regione o dall’Europa per la realizzazione di opere sul territorio». In particolare il riferimento è al monumento di Remedello, quella che viene considerata la Cappella Sistina della Bassa bresciana: «Possibile che la nostra Giunta non riesca a trovare 100 mila euro per salvarla?».

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