Dalla Bassa al Senato
con i ciclisti nel cuore

di Riccardo Caffi
Marco Benedetti è docente universitario a Venezia
Marco Benedetti è docente universitario a Venezia
Marco Benedetti è docente universitario a Venezia
Marco Benedetti è docente universitario a Venezia

Non si può dire che sia andato da Pompiano a Roma su due ruote, ma di certo, anche nella veste di esponente della Ciclistica Pompiano, ha raggiunto la capitale per appoggiare la causa della bicicletta e dei suoi (per fortuna) sempre più numerosi estimatori, sollecitando insieme ad altri una modifica del Codice della strada per la sicurezza di chi pedala.

Marco Benedetti commenta con una giusta dose di orgoglio la sua presenza, nei giorni scorsi, alla presentazione, avvenuta nella cornice di Montecitorio, del disegno di legge salvaciclisti sottoscritto dal senatore Michelino Davico e da altri 63 senatori di tutti gli schieramenti con l’obiettivo di modificare l’articolo 148 del Codice della strada. La volontà è quella di fissare a un metro e mezzo la distanza laterale da tenere in caso di sorpasso di un ciclista da parte di un autoveicolo.

Benedetti è intervenuto a nome della Federazione italiana Amici della bicicletta (Fiab), di cui è consigliere nazionale. «Quando si parla di questi temi il nostro gruppo è sempre presente in prima fila - ricorda il ciclofilo della Bassa bresciana -. Concordo con il senatore Davico sulla necessità di promuovere questo disegno di legge, semplice ma efficace, per offrire una tutela maggiore agli utenti deboli della strada».

I NUMERI degli incidenti che coinvolgono quanti si spostano con la forza delle gambe si commentano da soli. Nel 2015 in Italia sono morti 252 pedalatori e oltre 16 mila sono stati feriti. Marco Benedetti, esponente della Ciclistica Pompiano, dal 2015 è uno dei 16 membri del consiglio nazionale della Fiab. «In una assise in cui tutti gli eletti sono espressione delle grandi città, Roma, Milano, Firenze, Palermo, Torino, Genova, sono l’unico rappresentante di un piccolo paese e della Bassa» ricorda.

Docente dell’Università di Venezia, ha le idee chiare: «È arrivato il momento di aprirci al mondo delle due ruote inteso nella maniera più ampia possibile - dichiara -. Quello della bicicletta è un mondo che esiste e si alimenta ogni giorno grazie alla passione di tante persone che, indipendentemente da federazioni e associazioni, scelgono di pedalare».

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