Dalla marcia «No Tav» un’accusa ai sindaci

di Flavio Marcolini
Il passaggio del corteo sulla ex Statale 11, a Calcinato: tanta gente e qualche disagio per la circolazione In corteo associazioni, comitati, famiglie ma pochissimi politici e amministratori locali FOTOLIVE
Il passaggio del corteo sulla ex Statale 11, a Calcinato: tanta gente e qualche disagio per la circolazione In corteo associazioni, comitati, famiglie ma pochissimi politici e amministratori locali FOTOLIVE
Il passaggio del corteo sulla ex Statale 11, a Calcinato: tanta gente e qualche disagio per la circolazione In corteo associazioni, comitati, famiglie ma pochissimi politici e amministratori locali FOTOLIVE
Il passaggio del corteo sulla ex Statale 11, a Calcinato: tanta gente e qualche disagio per la circolazione In corteo associazioni, comitati, famiglie ma pochissimi politici e amministratori locali FOTOLIVE

Hanno sfilato in oltre 500 ieri a Calcinato per dire no alla nuova linea ferroviaria ad alta velocità. Quasi 7 i chilometri percorsi in poco meno di 3 ore dal colorato corteo che ha radunato tutte le anime del variegato movimento No Tav lungo le strade di uno dei Comuni maggiormente colpiti dall’opera pubblica, il cui progetto è stato approvato lo scorso 10 luglio dal Cipe.

FRA I PRESENTI il sindaco di Medole Gianbattista Ruzzenenti, da anni in prima fila nelle mobilitazioni ambientaliste, padre Giovanni Di Maria, Rettore del Santuario del Frassino, che ha chiesto ancora una volta di «abbandonare il progetto e potenziare piuttosto la linea ferroviaria storica», e il consigliere provinciale Marco Apostoli, che ha rilevato «una crescita della consapevolezza che battaglie come questa sono per il bene delle nostre comunità». Grande assente la politica locale. Compreso il sindaco di Desenzano Guido Malinverno, che pure nei giorni scorsi aveva annunciato la sua presenza. In corteo invece gli ecologisti di Bene Comune, guidati dalla consigliera Tiziana Spreafico, e il consigliere del Movimento 5 Stelle Libero Lorenzoni. Eppure proprio a Calcinato non si sono ancora spente le polemiche in seguito alla pubblicazione sul sito web del Comune di una delibera del 26 settembre che dava notizia di un incontro con Italferr e Cepav Due, le aziende incaricate di progettare e realizzare la nuova ferrovia, sottoscrivendo un «report» sui dettagli del progetto.

Laura Corsini, portavoce del Comitato Cittadini (presente in forze alla marcia), si è detta «sconcertata per le modalità silenziose con cui si è giunti ancora una volta all’approvazione di documenti di questo tipo, senza il minimo confronto con il territorio, nonostante una risoluzione consiliare del 26 novembre 2014 preveda tutt'altro».

Il corteo, come da programma, verso le 15 si è mosso lungo la ex strada statale 11 in direzione est, creando lievi problemi al traffico automobilistico, comunque di breve durata.

ALL'ALTEZZA della rotonda di via Rovadino, davanti al sito della discarica ex Faeco oggetto di ripetuti incendi negli ultimi mesi, sono stati accesi alcuni fumogeni sul ciglio della strada per visualizzarne la presenza. Lungo la strada diverse abitazioni esponevano messaggi di sostegno ai manifestanti che hanno marciato verso il centro del paese, percorrendo via XX Settembre fino al municipio.

IN PIAZZA Aldo Moro Fiorenzo Bertocchi, portavoce del coordinamento No Tav, ha invitato gli amministratori comunali a «lavorare per il bene dei propri concittadini, invece di accettare supinamente quello che viene calato dall'alto». Quindi ha richiamato i sindaci alla necessità di «opporsi a un'opera inutile, dannosa e costosa. Non si può in alcun modo - ha sottolineato ancora - trattare con Italferr e Cepav Due per costruire la propria campagna elettorale. Il sindaco di Calcinato scenda a spiegarci perché il Comune ha accettato questo accordo». Commentando la recente bocciatura al Tar dei ricorsi contro il progetto, si è detto «scettico sui pronunciamenti di una giustizia che appare sempre più al servizio dei poteri forti, fermandosi prima di entrare nel merito delle questioni poste dai ricorrenti».

Dopo aver apposto un manifesto di protesta sulla porta del municipio, il corteo è proseguito in tranquillità per le vie Marconi, Matteotti, Cimitero e Stazione.

Un'ultima sosta di qualche minuto sul cavalcavia della A4 e poi il ritorno in buon ordine al piazzale dell'oratorio di Ponte San Marco, dove la giornata si è conclusa con una festa.

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