Depuratore, vasca costruita
su un terreno pignorato

Il depuratore di Visano
Il depuratore di Visano
Il depuratore di Visano
Il depuratore di Visano

Oltre al danno, la beffa. Non solo il maxi-depuratore per reflui zootecnici di Visano costruito dalla Provincia a fine anni ’90 e costato una trentina di miliardi di vecchie lire si è rivelato un fiasco: ora si scopre che una parte dell’impianto è stata realizzata su un’area che l’amministrazione pensava di aver acquistato, peccato che di quella compravendita non c’è traccia sui registri, nonostante il terreno nel’98 sia stato regolarmente pagato al proprietario, un imprenditore agricolo, con 16 milioni di vecchie lire, al cambio attuale circa 20mila euro.

Al preliminare di acquisto non ha poi fatto seguito la stipulazione del contratto definitivo di compravendita e quindi il terreno risulta ancora nella piena proprietà dell’imprenditore. Solo che in seguito il proprietario ha avuto problemi economici che gli sono costati il pignoramento dei terreni da parte di una impresa nei confronti della quale aveva contratto dei debiti, e tra questi terreni anche l’appezzamento su cui sorge una vasca del depuratore. La Provincia rischia così di vedersi portar via un terreno che riteneva suo, ma non lo è, con sopra l’impianto, sempre finanziato da lei. Dall’altra parte c’è invece un creditore convinto di potersi rifare con un terreno rimasto nel limbo, con sopra un depuratore. La Provincia ha deciso di opporsi in giudizio all’esecuzione delle procedure di espropriazione per cercare di sanare una situazione imbarazzante, nella quale si intravvede tra l’altro un danno erariale. Il 18 dicembre in tribunale a Brescia si cercherà di trovare una soluzione all’intricato nodo.W.G.

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