Dona una collezione di tesori alla comunità di Orzinuovi

di Riccardo Caffi
Uno dei quadri di Salvatore Fiume donati al Comune di OrzinuoviGianfranco Cinquini
Uno dei quadri di Salvatore Fiume donati al Comune di OrzinuoviGianfranco Cinquini
Uno dei quadri di Salvatore Fiume donati al Comune di OrzinuoviGianfranco Cinquini
Uno dei quadri di Salvatore Fiume donati al Comune di OrzinuoviGianfranco Cinquini

Avevano lasciato Orzinuovi negli anni ’50, quando nelle campagne della Bassa le macchine andavano progressivamente sostituendo la manodopera, ed avevano trovato casa e lavoro a Milano, ma Evelina, Dolfino e Gianfranco Cinquini non hanno mai dimenticato il loro paese natale. L’ULTIMO dei fratelli, Gianfranco, alla sua morte, nell’ottobre scorso, a 79 anni di età, ha lasciato per testamento in dono al Comune di Orzinuovi una preziosa collezione di 94 opere di Salvatore Fiume. Garzoni di macelleria in una rinomata bottega meneghina di vendita delle carni, nel cuore della città, i Cinquini erano diventati titolari del negozio, subentrando al gestore che li aveva assunti. I tre fratelli non si sono mai sposati ed amavano investire guadagni e risparmi in opere d’arte. Erano diventati amici ed ammiratori di Salvatore Fiume, artista siciliano, nato a Comiso nel 1915 e morto a Milano nel 1997. Fiume fu pittore, scultore, architetto, scenografo, scrittore e profondo conoscitore delle tecniche della stampa (litografia, serigrafia, acquaforte, xilografia). Alcune delle sue opere si possono ammirare nella Galleria d’Arte Moderna di Milano, all’Ermitage di San Pietroburgo, nel MoMa di New York, nel Museo Puskin di Mosca. Nei Musei Vaticani si trova una collezione di 33 sue opere, che sintetizza gran parte della sua arte. I principali temi della produzione dell’artista siculo-milanese sono condensati anche nella copiosa raccolta di oli, stampe, quadri, che Gianfranco Cinquini ha lasciato in eredità al suo paese di nascita. «Le opere sono già arrivate in municipio - conferma il vicesindaco Alessandro Battaglia – e troveremo certamente il modo di valorizzarle nella pinacoteca del Comune». Nell’approssimarsi della vecchiaia e con l’avanzare della malattia, il macellaio ha provveduto a suddividere equamente il notevole patrimonio (opere d’arte, ma anche immobili e soprattutto contanti per un valore di oltre due milioni di euro) tra parenti, nipoti, amici, persone care, senza tralasciane nessuno, ma ha voluto anche ricordare il Comune dal quale era partito giovanissimo con fratello e sorella e dove amava spesso tornare, soprattutto in occasione della Fiera di San Bartolomeo. I tre fratelli ora riposano nella tomba di famiglia nel cimitero orceano, accanto a mamma e papà. «Hanno lavorato tutta una vita, risparmiando come era nella mentalità dei nostri anziani - dice l’assessore all’istruzione Fiorenza Gardoni, moglie di un parente dei Cinquini -. Erano molto legati a Orzinuovi, ritagliavano articoli di giornale e fotografie del paese ed hanno sempre detto che, alla loro morte, avrebbero lasciato i quadri al Comune». La notizia ha fatto rumore a Orzinuovi e sotto i portici di piazza Vittorio Emanuele si fanno i calcoli sull’ammontare dell’eredità lasciata da Cinquini. «Ma quel conta è il grandissimo messaggio di generosità e di amore verso la comunità lanciato con questa donazione dal nostro ex compaesano, dal fratello e dalla sorella, in questo particolare momento storico» commenta Battaglia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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