Due brevi tappe nei bar per una birra di troppo

di V.MOR.
Le indagini dei carabinieri
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È il racconto di alcuni concittadini a ricostruire ufficiosamente almeno una parte dello sfondo in cui è avvenuto il dramma. Attorno alle 13,30 di ieri, Sebastian Stepinski aveva raggiunto uno dei bar del paese. Ci è andato a piedi in via Zanardelli, per via della sospensione della patente, e arrivato nel bar Speranza «mi ha chiesto tre birre ma non gliele ho date - racconta la titolare dell’esercizio -; perché era già ubriaco e poi di solito non pagava mai. Diceva sempre che sarebbe passato il primo del mese, dopo la riscossione di una pensione di invalidità per i suoi problemi psichiatrici. Ma in realtà non pagava mai». Nell’ultimo periodo, però, non lo si vedeva per le strade del paese. Forse per un ricovero in comunità: Sebastian utilizzava psicofarmaci e in diverse occasioni è stato accolto in strutture psichiatriche. Qualche anno fa il dramma che gli era costato il permesso di guidare: un incidente mortale avvenuto a Castelletto di Leno. TORNANDO alla visita poco fruttuosa al bar, dopo il «no» ricevuto nel primo ne ha raggiunto uno vicino con migliore fortuna. Sempre in via Zanardelli, e stavolta è riuscito ad acquistare qualche birra per poi tornare a casa. Ha percorso via XX settembre con la sua andatura barcollante e «questa volta aveva anche uno sguardo spento» ha raccontato una testimone che l’ha incrociato proprio ieri pomeriggio, sintetizzando almeno una parte dello stato d’animo del 40enne prima che diventasse autore di un delitto che ha lasciato nello sconforto una comunità.

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