Flebile speranza
per la mamma
arsa viva

Parvinder Kaur Aoulakh
Parvinder Kaur Aoulakh
Parvinder Kaur Aoulakh
Parvinder Kaur Aoulakh

«Ha aperto un po’ gli occhi e mi ha stretto la mano per qualche istante». Così il fratello di Parvinder Kaur, la 26enne di origini indiane che lo scorso 20 novembre è stata cosparsa di diavolina liquida e data alle fiamme dal marito nella loro casa a Dello, comuni ca che la sorella sta leggermente migliorando.

LA DONNA è ancora ricoverata nel reparto di rianimazione del Centro grandi ustionati di Genova. Le sue condizioni sono stabili, non peggiorano e questo per la famiglia è una consolazione. Un timido, piccolissimo segnale positivo. Parvinder ha ustioni sul volto e sul corpo e le inalazioni del liquido infiammabile le hanno provocato lesioni interne all’apparato respiratorio. Ma la 26enne, mamma di un bimbo di 4 anni e una bimba di 2, non si arrende e continua a lottare, a respirare nel suo letto di dolore, accanto a lei il padre, la madre e i fratelli.

Intanto si attende che il gip, Lorenzo Benini, decida se accetare o meno la richiesta di incidente probatorio fatta dal pm Alessandra Panico per sentire il figlio più grande della coppia, che quella maledetta sera del 20 novembre scorso era in casa con la sorellina di due anni e la loro nonna, mamma di Agib. Una figura, quella della suocera, il cui ruolo nella vicenda deve essere chiarito. La madre del marito aguzzino abitava con loro da sette mesi e era al corrente dei trattamenti subiti dalla sua nuora da parte del marito, «quasi sempre ubriaco - dice Ranjit Singh, il fratello della 26enne data alle fiamme - beveva sempre ela picchiava e la suocera non diceva niente». C.COS.

Suggerimenti