Freccette,
i big sono
bresciani

I campioni delle freccette di Castelcovati in posa dopo una vittoria
I campioni delle freccette di Castelcovati in posa dopo una vittoria
I campioni delle freccette di Castelcovati in posa dopo una vittoria
I campioni delle freccette di Castelcovati in posa dopo una vittoria

Sembra un normale bar, invece è l’«Olimpico delle freccette». È una sorpresa entrare nel «Le Petit café» di Castelcovati: una volta dentro si scopre che questo è il campo base della squadra più forte d’Italia. È la Asd Castelcovati, iscritta alla federazione (la Fidart) da oltre 11 anni.

Prima ancora di osservare il bancone si nota una sorta di stadio delle freccette con una decina di campi di gara in un intero settore del locale; compresi due campi per le sfide ufficiali remote con tutta l’Europa. Poi, parlando col titolare Umberto Tomasoni, grande appassionato e campione, si scopre l’arcano: «Qui arrivano giocatori ogni settimana da tutta la provincia e dalla Regione - racconta -. Molti di loro sono campioni nazionali, come quelli che hanno trionfato per quattro anni di fila alla finale nazionale di Bolzano».

In effetti, per tre anni consecutivi Castelcovati ha ottenuto il tricolore proprio grazie a questo bar-palestra, mentre nello scorso gennaio i covatesi hanno ottenuto un argento nazionale, sempre a Bolzano. «Siamo un punto di riferimento regionale - racconta l’intera famiglia Tomasoni -. Qui arriva di tutto: l’amatore come il professionista, anche se dal punto di vista del reddito ha tutto un altro significato rispetto al calcio». A fianco di questo ambiente c’è nel frattempo chi si beve un pirlo o un cappuccino e assiste con curiosità a una sfida tra titani. Talvolta anche tra Italia, Francia, Spagna, Germania o Inghilterra: questo consentono le macchine omologate funzionanti sulla base di un software che rende possibili le gare a distanza.

E tra un evento e l’altro non manca lo spazio per le prove e le piccole sfide tra principianti. M.MA

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